Le Clézio, J.M.G. - Deserto

elisa

Motherator
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[FONT=&quot]Un romanzo dal respiro epico che celebra, attraverso personaggi memorabili, la grandezza di una cultura perduta, di fronte alla quale è l'Europa ad apparire una landa sterile e desolata. Lalla è una figlia del Sahara, nata all'ombra di un albero e vicino a una sorgente. Nelle sue vene scorre il sangue degli "uomini blu", i Tuareg sconfitti ma non domati dai conquistatori francesi. È cresciuta in una squallida bidonville, e sulle dune che guardano il mare, dove l'unico odore, e l'unico suono, è quello del vento, attende la rivelazione di Es Ser, il Segreto, il cui sguardo viene dal cuore del deserto e "brilla come una luce che non può scomparire". Lalla arriva, come molti disperati, a Marsiglia, a fare i lavori più umili, ma la sua bellezza le spalanca un destino diverso. Più forte di ogni cosa, però, è il richiamo del deserto, l'unico luogo in cui potrà ritrovare se stessa. (quarta di copertina)

L'autore premio Nobel francese ha una scrittura ipnotica, molto suggestiva, che a me piace, molto vicina alla musica berbera con i suoi ritmi cadenzati, è una scrittura insinuante come si insinuano durante la lettura i personaggi che diventano misteriosi, mitici, arcaici. E così il deserto non è mai stato più crudele ed amato così come le città occidentali e tutto quello che vine dall'occidente non è mai stato tanto miserabile e predatorio. L'autore sa da che parte stare e senza nessuna forzatura porta pure il lettore con sé. Romanzo molto bello. [/FONT]
 
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