Lazzari, Stefano - L'uomo che amava le donne e altri racconti

estersable88

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In questa raccolta di racconti si mescolano storie noir, avventure, distopie, biografie romanzate, e altri generi. Vi aspettano incursioni nelle esistenze di un detective, una neurobiologa, l’operatore di un call center, un ballerino, un aspirante pittore e un chitarrista. Subito dopo conoscerete un nostromo e tre momenti che gli hanno cambiato la vita. Chiudono la raccolta un nuovo incontro, la lettera di un amante, e la storia di una donna straordinariamente coraggiosa. A legare questi racconti è l’essere umano, con i suoi sogni, le sue pulsioni, le sue contraddizioni.

Beh, lo dirò così, con una frase banale, ma quantomai appropriata: questo libro mi è piaciuto molto. Il che non era scontato, visto che non amo particolarmente le raccolte di racconti; tuttavia questa mi ha catturata sin dalle prime pagine. Sarà stato lo stile fluido, il linguaggio variegato ed evocativo, l'intrico di suoni, colori, ambientazioni, immagini capaci di creare suggestioni. Sarà stata la varietà delle storie, alcune avventurose, altre oniriche, altre ancora nostalgiche… o forse saranno stati i temi, a volte attuali (la difficoltà delle relazioni, il lavoro che non c'è), altre vintage ma hevergreen (la guerra, i ricordi, la difficoltà di sopravvivere, gli anni Sessanta e Settanta), altre non reali ma verosimili (furti che riescono, distopie fin troppo, drammaticamente, realistiche). O saranno state le scelte di fronte alle quali si sono spesso trovati i protagonisti, non sempre condivisibili, ma spesso l'unica possibilità realmente percorribile. Sta di fatto che, come ho detto all'inizio, questo libro mi è piaciuto molto, forse proprio perché parla di noi, di uomini e donne a volte reali e a volte inventati, ma sempre realistici o che magari avremmo voluto esistessero sul serio, vittime, carnefici, sognatori, amanti, gente che lotta ogni giorno con se stessa e con il mondo… un po' come, in effetti, facciamo tutti, ognuno a suo modo. Il racconto preferito? Difficile dirlo, perché non c'è stato un racconto che non mi sia piaciuto. Però il racconto che in assoluto mi ha toccato di più è stato "Il processo", uno dei "racconti dal mare", ambientato in un paese che riconosco, con il suo amore per il mare, l'arte della pesca e del sopravvivere arrangiandosi anche in tempi difficili, con i racconti di guerra e i ricordi tante volte ascoltati, con i padri taciturni che trovano sempre una soluzione, con gli amici di una vita, le notti insonni piene di problemi da condividere, il pane fresco e la Peroni ghiacciata presa al bar di Speranzina. Sono racconti che lasciano qualcosa, questi, che in qualche caso emozionano pure, come nella lettera che ciascuna donna forse vorrebbe ricevere – anche senza biglietti per Cipro – o come nel caso della storia di Pilar che fa rabbia e al contempo scalda il cuore perché dà forza. Quindi sì, se non si fosse capito, ve lo consiglio questo libro: leggetelo tutto d'un fiato come ho fatto io, oppure leggetelo ognitanto… male non vi farà, bene quasi certamente sì.
 
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