Silone, Ignazio - Una manciata di more

Minerva6

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Si tratta di un romanzo d'accusa contro la classe dirigente del partito comunista italiano di cui Silone fece parte. È stato il primo libro che ha pubblicato nel dopoguerra, precisamente nel 1952 e fu piuttosto criticato in Italia.
Lo stile è sempre scorrevole e l'ho apprezzato parecchio perché anche io sono rimasta piuttosto delusa dal partito in cui credevo (soprattutto perché ormai non esiste più) anche se non ho rinnegato la sua ideologia e sono convinta che neppure Silone l'abbia mai fatto. La sua è stata più una condanna verso chi deteneva il potere e voleva a tutti i costi uniformare i suoi seguaci e militanti piuttosto che accettare le loro libere scelte personali.
All'interno del romanzo c'è anche una storia d'amore, legata alle vicende politiche, e descritta senza troppi sentimentalismi, come piace a me, anche se Silone dà comunque sempre molta importanza al lato umano, soprattutto all'amicizia.
 
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Minerva6

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Citazioni

Se è importante non morire, non lo è di meno il modo di sopravvivere.

Il motore della rivoluzione non è l'amicizia. Ma forse dal prossimo cataclisma si salveranno solo quelli che avranno degli amici
.
Silone la vede da punto di vista più umano

Non sento alcun bisogno, nessuna volontà. Mi sento vuota. Come una valigia vuota, come una casa deserta. Non volontà di vivere, neanche volontà di non vivere.

A che pensi?
È un pensiero lungo come un grande albero piantato in terra. Ci vuole tempo per ritrovare tutte le radici
.
 
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