Garland, Alex - Annientamento

Jessamine

Well-known member
Il film racconta la spedizione, in una zona protetta degli Stati Uniti denominata Area X, di quattro studiose, che si troveranno di fronte una natura inspiegabilmente mutata e crudele. La biologa interpretata dalla Portman è particolarmente interessata alla missione, perché nell'esplorazione precedente è scomparso il suo adorato marito (Oscar Isaac).



Il film è tratto dal primo volume (ma in realtà prende spunto anche dai due successivi, e nonostante le divergenze di trama, è autoconclusivo) dal primo volume della Trilogia dell'Area X di Jeff VanderMeer: non si tratta esattamente di un genere di cui io sia esperta (né letterariamente, né, soprattutto, cinematograficamente), ma ricordo che i libri mi erano piaciuti moltissimo. Non mi avevani fatto dormire la notte, ma mi avevano molto affascinata, portandomi a riflettere su molti elementi. Il contatto con la realtà, la definizione di "umano" e "naturale", la coscienza, il senso di sé e il senso della realtà...
Il film, per certi versi, riprende queste tematiche, e in qualche modo, in alcuni punti, le approfondisce forse ancora di più. Purtroppo, avendo ancora chiaramente in mente alcuni passaggi del libro, non ho potuto fare a meno di continuare a fare un paragone fra le due storie, che sostanzialmente, a parte l'idea iniziale, si muovono su percorsi diversi.

Ero molto curiosa di vedere come avrebbero trasportato, a livello visivo, l'AreaX sul grande schermo, ma ammetto di essere rimasta un po' delusa: a parte la confromazione vegetale moltiplicatasi come un cancro nella zona della base militare usata dalle spedizioni precedenti, il resto mi è sembrato un po' debole. Insomma, una bella idea che forse però non ha avuto i fondi sufficienti per essere realizzata, ed è rimasta un po' piatta.

Sono certa che, se solo avessi visto il film senza aver letto il libro, lo avrei apprezzato molto di più. Non tanto perché non si tratta di una trasposizione fedele (cosa di cui mi importa fino ad un certo punto), ma perché il mio sciocco cervellino non riusciva proprio a fermarsi e godersi la nuova storia, ma continuava a imbarcarsi in paragoni che avevano ben poco senso di esistere.

Ecco, una delle scene finali, quella in cui la biologa "affronta" il suo riflesso, poi, è stata una mazzata sui denti. Lunghissima, noiosissima. Poi, oh, sarà sicuramente colpa mia che sono abituata a vedere film più commerciali, eh :HIPP

Sarei molto curiosa di leggere il parere di qualcuno di un po' più esperto di me, su questo film.
 
Alto