Due donne - una schietta e autoritaria, l'altra dimessa e dal passato tragico - entrambe molto belle, si contendono i favori di una regina originale, lunatica, nevrotica, passionale e malata di gotta. Una lotta all'ultimo sangue che il regista racconta alla sua solita maniera molto personale: surreale, grottesca e decisamente brillante. Chi vincerà? E chi vincerà avrà vinto davvero?
Ancora una volta ho trovato strepitoso Lanthimos, con una differenza: qui forse la storia è troppo semplice perché il regista possa mostrare completamente il suo genio, come accadeva in The lobster e Il sacrificio del cervo sacro. Però, d'altro canto, La favorita, pur scandagliando come sempre in maniera efficace il lato oscuro dell'animo umano, quello che nessuno racconterebbe, manca di alcuni eccessi che potrebbero provocare un rifiuto da parte di uno spettatore dallo stomaco debole; perciò, come ho già scritto altrove, in questo caso riesco a usare l'aggettivo "bello", cosa per me impossibile se penso agli altri due film, pur assolutamente geniali e da me, comunque, forse preferiti a questo (è strano, ma spero di essermi spiegata; riassumendo, diciamo che mi sono rimasti maggiormente impressi).
Assolutamente bandita ogni banalità; i personaggi sprizzano carattere da tutti i pori - menzione speciale per la splendida Olivia Colman, che non ha niente della regina come ce la immaginiamo e proprio per questo la amiamo - le attrici sono bravissime, le situazioni folli, i dialoghi vivi e taglienti. L'alternarsi del potere tra le protagoniste è continua e spiazzante, tanto che, senza accorgersene, ci si ritrova a parteggiare per loro in maniera altalenante.
Da vedere.
Ancora una volta ho trovato strepitoso Lanthimos, con una differenza: qui forse la storia è troppo semplice perché il regista possa mostrare completamente il suo genio, come accadeva in The lobster e Il sacrificio del cervo sacro. Però, d'altro canto, La favorita, pur scandagliando come sempre in maniera efficace il lato oscuro dell'animo umano, quello che nessuno racconterebbe, manca di alcuni eccessi che potrebbero provocare un rifiuto da parte di uno spettatore dallo stomaco debole; perciò, come ho già scritto altrove, in questo caso riesco a usare l'aggettivo "bello", cosa per me impossibile se penso agli altri due film, pur assolutamente geniali e da me, comunque, forse preferiti a questo (è strano, ma spero di essermi spiegata; riassumendo, diciamo che mi sono rimasti maggiormente impressi).
Assolutamente bandita ogni banalità; i personaggi sprizzano carattere da tutti i pori - menzione speciale per la splendida Olivia Colman, che non ha niente della regina come ce la immaginiamo e proprio per questo la amiamo - le attrici sono bravissime, le situazioni folli, i dialoghi vivi e taglienti. L'alternarsi del potere tra le protagoniste è continua e spiazzante, tanto che, senza accorgersene, ci si ritrova a parteggiare per loro in maniera altalenante.
Da vedere.