Muccino, Gabriele - Padri e figlie

alessandra

Lunatic Mod
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Dopo un grave incidente stradale in cui la moglie ha perso la vita, da lui involontariamente causato, un uomo rimane vittima di disturbi e crisi epilettiche. In queste precarie condizioni, dedica tutto se stesso a Katie, la figlia piccola rimasta ovviamente orfana di madre, e alla scrittura, sua passione e lavoro. Ma un ostacolo si frappone nel loro cammino: la zia materna di Katie non gli ha mai perdonato la morte della sorella...
Mi chiedo: perché Muccino mi piace solo nella versione americana? Certo, non manca nemmeno qui qualche eccesso nel raccontare i rapporti familiari o sentimentali, ma è comunque un film delicato, non urlato. Forse noi italiani siamo più isterici e cerca di rappresentarci in maniera realistica? O è una questione di recitazione?
Malgrado alcuni momenti per me non credibilissimi - troppe tragedie o coincidenze più o meno sfigate - che perdono per il principio della sospensione dell'incredulità, la crescita di Katie secondo me è verosimile e ben raccontata e così il suo avviarsi verso il riscatto; altrettanto lo è la descrizione del malessere del padre, della sua determinazione e, soprattutto, del rapporto tra padre e figlia, vero fulcro del film che dà il titolo al romanzo che, a sua volta, dà il titolo alla pellicola. Molto belle per me le parti in cui lei è piccola, seppure talvolta dolorose; un po' più scontata la storia sentimentale, sebbene in quel contesto abbia un senso. In definitiva, per me un bel film.
P. S. Ho impiegato un po' di tempo ad abituarmi a Aaron Paul in una parte che non è quella di Jesse Pinkman e a sentirlo parlare con voce baritonale :mrgreen: i fans di Breaking bad capiranno :mrgreen:
 
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