Tara, la sorella e il fratello sono nati in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non hanno mai visto un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede all'esterno o cosa sia successo in passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: d'estate, stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice; d'inverno, lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non ha idea di cosa sia l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia, si prepara alla prossima fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con il sacco d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa è spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di aiutarla ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'auto-invenzione. Una storia di feroci lealtà famigliari e del dispiacere che viene nel recidere i legami più stretti...
Mi sono avvicinata a questo libro avendo male interpretato la trama. Pensavo approfondisse l'argomento mormoni, idee usi e costumi della comunità. Invece mi trovo a leggere una storia di sopravvivenza, scoperta di sé stessi, l'ever messo in discussione quello che è stata la tua intera vita e, poi di conseguenza, di rinascita.
Un libro forte per i contenuti. E' una storia vera e non lontana dai nostri giorni, anzi praticamente è successo tutto ieri e oggi sta ancora accadendo.
E' un libro che dovrebbe essere letto e riletto. Qui non si tratta di scappare da una religione che ci sta stretta, tutt'altro. Qui si scappa da una situazione di violenza sia fisica che psicologica, si scappa da una vita scelta e imposta da un padre manipolatore e dalle idee assurde. Si scappa da una vita di ignoranza dove il posto della donna è solo quello di servire il marito e la famiglia, dove se tuo padre ti impone azioni mortalmente pericolose tu devi farle quello ti viene detto.
Tara ha fatto un altro grandissimo passo per uscire da questa mentalità, da queste convinzioni che ti sono state imposte dalla nascita da persone che dovrebbero amarti sopra ogni cosa. Ha avuto la forza e il coraggio di staccarsi da tutto ciò, di andare oltre a tutto ciò che le è stato insegnato per andare verso l'ignoto, verso il peccato allontanandosi dalla famiglia. Questo percorso lo chiama L'educazione.
Insomma è un libro che può dare molto.
Alcune cose non mi tornano perfettamente, ad esempio non capisco come possano dei ragazzi che non sono andati mai a scuola, quindi presumo sappiano appena leggere e scrivere, riuscire a studiare da soli e imparare abbastanza per superare esami di ammissione ad università anche prestigiose, oppure come sia possibile che siano sopravvissuti a certi incidenti accaduti senza intervento medico.
Ammiro però anche il coraggio di Tara di scrivere la sua storia, di far conoscere al mondo le umiliazioni subite, dopo aver faticato tanto per distaccarsi da quel mondo.
Mi sono avvicinata a questo libro avendo male interpretato la trama. Pensavo approfondisse l'argomento mormoni, idee usi e costumi della comunità. Invece mi trovo a leggere una storia di sopravvivenza, scoperta di sé stessi, l'ever messo in discussione quello che è stata la tua intera vita e, poi di conseguenza, di rinascita.
Un libro forte per i contenuti. E' una storia vera e non lontana dai nostri giorni, anzi praticamente è successo tutto ieri e oggi sta ancora accadendo.
E' un libro che dovrebbe essere letto e riletto. Qui non si tratta di scappare da una religione che ci sta stretta, tutt'altro. Qui si scappa da una situazione di violenza sia fisica che psicologica, si scappa da una vita scelta e imposta da un padre manipolatore e dalle idee assurde. Si scappa da una vita di ignoranza dove il posto della donna è solo quello di servire il marito e la famiglia, dove se tuo padre ti impone azioni mortalmente pericolose tu devi farle quello ti viene detto.
Tara ha fatto un altro grandissimo passo per uscire da questa mentalità, da queste convinzioni che ti sono state imposte dalla nascita da persone che dovrebbero amarti sopra ogni cosa. Ha avuto la forza e il coraggio di staccarsi da tutto ciò, di andare oltre a tutto ciò che le è stato insegnato per andare verso l'ignoto, verso il peccato allontanandosi dalla famiglia. Questo percorso lo chiama L'educazione.
Insomma è un libro che può dare molto.
Alcune cose non mi tornano perfettamente, ad esempio non capisco come possano dei ragazzi che non sono andati mai a scuola, quindi presumo sappiano appena leggere e scrivere, riuscire a studiare da soli e imparare abbastanza per superare esami di ammissione ad università anche prestigiose, oppure come sia possibile che siano sopravvissuti a certi incidenti accaduti senza intervento medico.
Ammiro però anche il coraggio di Tara di scrivere la sua storia, di far conoscere al mondo le umiliazioni subite, dopo aver faticato tanto per distaccarsi da quel mondo.