Laxness, Halldor - Sette maghi

bouvard

Well-known member
Epico, ironico, poetico, provocatore, è l’inclassificabile mondo di Laxness a rivivere in questa raccolta di novelle, che brillano del fascino e della potenza narrativa dei suoi grandi romanzi. Il lungo viaggio di Zhāng Qiān per scoprire le terre incantate dell’India; il garzone d’albergo di Reykjavík che in una nazione senza esercito sconfigge i fascisti e l’aviazione italiana; il sogno di gloria di un giovane contadino che diventa il nuovo Napoleone chiudendosi in un ovile; il dottor Anakananda, profeta di Bruxelles, guida spirituale per corrispondenza e procuratore di Nobel su commissione, che campa sulla superstizione innata nell’uomo diffondendo felicità. Otto storie che danno voce all’Islanda – con i suoi miti e le sue solitudini foriere di sogni, misteri e ingenue saggezze – ma spaziano in terre lontane, dalla Cina imperiale alla Sicilia degli anni Venti, alla Mongolia di Gengis Khan, intessendo la Storia con il quotidiano, la leggenda con esperienze autobiografiche, uno sguardo acuto sulla società e una comprensione profonda dell’animo umano(cit. da internet)

Mi trovo in difficoltà a scrivere un commento a questo libro, perché a parte Napoleone Bonaparte che ho trovato bellissimo e La sconfitta dell'aviazione italiana a Reykiavik nel 1933 ironico e beffardo, gli altri 6 racconti non li ho capiti :boh: Dopo poche pagine la mia testa partiva invariabilmente per la tangenziale e non riuscivo a seguire il racconto. Ricominciavo daccapo, ma niente non riuscivo ad appassionarmi e mi distraevo di nuovo :boh:
Non penso sia colpa di Laxness quanto piuttosto mia, non penso fosse il libro giusto per questo periodo...
 
Alto