Sciascia, Leonardo - Il mare colore del vino

Dallolio

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Raccolta di racconti che come punto in comune hanno il fatto di narrare le vicissitudini delle passioni umani e i loro effetti, con uno stile contemporaneamente ironico e malinconico davvero molto bello. Il migliore tra i racconti è Wester di cose nostre: un misterioso individuo sta decimando i boss rivali di una forte mafia di paese: nè i carabinieri, nè gli stessi boss sanno cosa fare e si guardano con reciproco sospetto...
Voto: 7
 

Masetto

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A me è piaciuto di più il racconto che da' il titolo alla raccolta.
Libro bello ma non straordinario secondo me. Molto meglio Gli zii di Sicilia
 

Minerva

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Sono tredici racconti, piacevoli e scorrevoli, che mi hanno tenuto compagnia in treno.
Tra i miei preferiti ci sono:

"Il lungo viaggio" è la storia tragicomica di un gruppo di persone che, per inseguire il sogno americano, racimola 250.000 lire per partire dalla Sicilia e arrivare a Nuovaiorche. Il viaggio dura meno del previsto e l'America ha un aspetto così familiare...

"La rimozione", il cui protagonista, Michele Tricò, rientra a casa, come d'abitudine, alle otto di sera e non trova la moglie; scopre, solo più tardi, che insieme ad altre donne, sta protestando in chiesa contro la rimozione della statua di Santa Filomena.
Riuscito, con l'inganno, a portar via la moglie, rientra a casa e, dopo averla più volte tacciata di fanatismo religioso, comincia a leggere il giornale e una notizia lo fa infuriare... chissà perché!

In "Un caso di coscienza", l'avvocato Vaccagnino, durante un viaggio in treno, legge per caso una rivista femminile e scopre che una donna del suo paese ha scritto una lettera in una rubrica per avere un consiglio su un caso sentimentale molto delicato: ha tradito il marito e non sa come comportarsi.
Arrivato in paese, l'avvocato coinvolge i suoi compaesani e comincia ad indagare per scoprire chi è la fedifraga.
 

shvets olga

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Ho letto Il mare colore del vino di Sciascia e penso che suo Nene' e' uno tra piu' bellissimi bambini nella letteratura mondiale.
 
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Minerva

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Ho letto Il mare colore del vino di Sciascia e penso che suo Nene' e' uno tra piu' bellissimi bambini nella letteratura mondiale.

Concordo; il rompiscatole e arguto Nené è unico!
Questo racconto è particolare, perché, a mio parere, lascia il finale "aperto"; cioè a libera interpretazione del lettore: l'ingegnere andrà o non andrà a trovare la famiglia di Nené e Dina, dopo aver fatto un viaggio non esattamente rilassante?
Lo scrittore ci lascia, volutamente, nel dubbio.
 

shvets olga

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Questo racconto è particolare, perché, a mio parere, lascia il finale "aperto"; cioè a libera interpretazione del lettore: l'ingegnere andrà o non andrà a trovare la famiglia di Nené e Dina, dopo aver fatto un viaggio non esattamente rilassante?
Lo scrittore ci lascia, volutamente, nel dubbio.

Secondo me scrittore ha dato la risposta alla tua domanda e l'ingenere non andra a trovare la Dina:
" Mentre il treno attraersava un paesaggio fulminato di sole, deserto,intorno al sonno del bambino erano come personaggi da presepe: coi loro buoni sentimenti, con la loro fede nella vita; e che tutto dovesse durare, amicizia ed amore..." Solo bambini credono che "tutto dovesse durare."

" Ma mentre l'automotrice partiva i suoi sentimenti, la sua malinconia e il suo amore cominciarono a riprendersi nelle oscure forme del sonno."

Come si dice: Occhio non vede, cuore non duole:)
 
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elisa

Motherator
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In questi brevi racconti c'è la "summa" dei temi e dei modi narrativi che sono più cari allo scrittore. Lo preferisco nei racconti lunghi e nei romanzi brevi perché la capacità di essenzialità che gli è propria viene valorizzata al massimo. Ma ogni racconto offre il suo "divertimento", spesso pieno di ironia, pietas, indignazione, malinconia.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Questa raccolta di racconti scritti da Sciascia tra il 59 e il 72 ha come trait d'union l'ambientazione, ossia la Sicilia e le sue varie anime e declinazioni. Mantenendo come denominatore comune l'isola, infatti, sono molti e vari i temi di cui si può parlare e Sciascia, da gran conoscitore della Sicilia, delle sue bellezze e nemesi, nonché dell'animo umano, ce ne offre qui un nutrito assaggio. Ci si ritrova quindi a parlare della morte di un Cardinale per mano di un furbastro considerato lo scemo del villaggio, dell'etimologia della parola Mafia e di una sua applicazione pratica, di qualcosa che mafia non è ma per essa viene spacciato, di una storia di infedeltà pubblicata sul giornale che getta scompiglio fra i notabili d'un paesino, della rimozione di una statua di Stalin paragonata a quella di una santa inesistente, scusa questa, per affrontare il credo religioso e quello politico. E fra queste e altre miserie dell'animo umano svetta la sincera e impenitente voce d'un bambino che, dal finestrino di un treno, osa affermare che il mare, in Sicilia, ha il colore del vino. Ed è proprio così: basta poco per perdonare agli uomini le loro bassezze, in fondo, basta girare lo sguardo e lasciarsi ammaliare da quella distesa cangiante che ubriaca e stordisce.
Una lettura molto gradevole ed interessante in cui immergersi in questi giorni di calura agostana, sia per la verve intrinsecamente ironica della scrittura di Sciascia, sia per la varietà dei temi trattati, sia per la brevità dei racconti che ne favorisce la lettura quando la concentrazione si mantiene per poco. E da ultimo una constatazione personale: sono arrivata a leggere Sciascia molto tardi, ma pian piano sto scoprendo un autore di cui apprezzo molte cose. Non posso che esserne lieta.
 
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