Palumbo, Francesca - La tua pelle che non c'è

estersable88

dreamer member
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Daniel è un adolescente, vive a Londra e non ha mai conosciuto suo padre. Dopo la morte della madre, è stato affidato a uno zio, assolutamente incapace di fargli da genitore.
Vittima di episodi di bullismo, il ragazzo cade nella trappola di un uomo che lo trascina in un mondo torbido e pericoloso, una dimensione di vuoto totale, carnalità e vizio. Solo nel blu della piscina dove ogni mattina all’alba va a nuotare, Daniel riesce a evadere da quella realtà: lì, sott’acqua, con la musica nelle orecchie, i mostri non ci sono più e si può rinascere, puliti e trasparenti.
La voglia di sfogare il proprio disagio e di reagire, per Daniel passa anche dalla rete, dove affida i suoi pensieri a un blog e dove un giorno – inviando una richiesta di amicizia su facebook – riesce a mettersi in contatto con Fran, una vecchia amica di sua madre che oggi vive a New York e fa la discografica. Davanti a uno schermo e a una tastiera, Daniel e Fran si scambiano ricordi e confessioni e, nel raccontarsi, gli anni, i chilometri, le assenze si azzerano, mentre ognuno dei due è lì per restituire qualcosa, per colmare un tassello che manca nella vita dell’altro.
Un romanzo pieno di musica (quella degli Afterhours), che fa da colonna sonora a un’amicizia capace di superare distanze geografiche e generazionali.

Mentre leggevo, dopo un anno di fervida attesa, questo libro, mi sono spesso ritrovata a pensare: "Cosa scriverò alla fine? Come racconterò la storia, le sensazioni che ho provato, il legame profondo che fra queste pagine ritrovo con la mia vita, con la mia esperienza personale, con la musica, con Francesca, con gli Afterhours? Come imprimerò tutto questo sulla carta?". Ci sto ancora pensando, un po' più commossa di qualche ora fa, e intanto scrivo… mi affido alle parole, proprio come fanno Daniel e Fran… loro sapranno trovare la strada.
La storia la leggerete dalla quarta di copertina, è l'incontro catartico e curativo tra Fran - una donna over 50 che, partita da Bari negli anni 80, è approdata a Londra dove ha trovato un'amica speciale ed ha creduto di trovare casa nella musica e che invece ora vive vedova a New York, occupandosi sempre di musica – e Daniel, un adolescente londinese rimasto orfano, solo e perduto. Due anime in cerca di equilibrio, di affetto, di condivisione che, annullando il tempo e lo spazio, si incontrano grazie ad un social network. Cosa li unisce? Cosa accomuna due vite e due mondi così distanti? Le storie comuni, il ricordo di una donna che per entrambi è stata importante, e soprattutto la musica. La musica che da sempre è stata faro nella vita di Fran, le sarà utile quando, grazie ad una richiesta d'amicizia su facebook, raccoglierà la muta richiesta d'aiuto di quel ragazzo senza più punti di riferimento, di quel ragazzo che non conosce ma che la riporta di colpo ai suoi vent'anni e a quell'amica con cui ha condiviso tutto, di quel ragazzo che sta precipitando in un abisso di perdizione dal quale, pur volendolo con tutto se stesso, non riesce ad uscire. Saranno le cose che Fran gli racconta su sua madre e sulla loro amicizia a restituire a Daniel un po' di quella donna che ha perduto; saranno i testi degli Afterhours, che lei gli invia, saranno quelle parole come squarci nel buio a guidare Daniel fuori dal fango che lo stava stritolando. E Fran? Anche a lei quest'incontro fa bene: è un ciclo che si chiude, è una sorella che le viene restituita attraverso il figlio, è un figlio non suo che può essere aiutato, che può essere salvato… è la vita che dà e che toglie, che addolora e sorprende… è vita che scorre, è balsamo, cura e sollievo. I temi affrontati in questo libro sono tantissimi, la malattia, la morte, l'abuso nelle sue tante forme, tutte distruttive… e latecnologia che non è sempre il male assoluto, ma che se usata bene può essere fonte di incontro, di conoscenza, di arricchimento. E sopra a tutto questo c'è la potenza delle parole, quelle dei testi, prima quelli scritti da Fran e poi quelli di Manuel Agnelli; quelle profonde, dolorose, rabbiose con cui Daniel nel suo blog descrive lo schifo in cui è caduto; quelle che Fran scrive a Daniel per raccontare, lenire, confortare… quelle parole che Francesca Palumbo plasma e modella abilmente e che nelle sue mani sono ingredienti per creare bellezza. La conosco personalmente da anni, Francesca. I pochi momenti che abbiamo trascorso insieme fisicamente mi sono sembrati sempre troppo brevi, è una di quelle persone con cui parleresti di tutto all'infinito, con cui nasce un'empatia a pelle, un'energia condivisa che non vorresti spezzare mai. Proprio grazie a quel social network che nel suo libro fa da ponte fra due mondi, la seguo assiduamente e leggo con ammirato stupore i suoi pensieri: adoro il suo modo di scrivere, di pensare, di essere, perciò vi lascio immaginare la gioia quando ho scoperto che avrebbe scritto un libro che parlava di musica e, di più, in cui c'erano gli Afterhours che adoro. Cosa poteva venirne fuori se non una perla? Bene, se è vero che esistono i libri del cuore, La tua pelle che non c'è è uno dei miei. Si è capito che ve lo consiglio?
 

Starling

Member
Ho colto subito l'allusione agli Afterhours presente nel titolo e tanto è bastato per farmi cercare questo titolo. Lo leggerò quanto prima, grazie mille :)
 
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