Runge, Bjorn - The wife-vivere nell'ombra

estersable88

dreamer member
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The wife è un film ambientato tra gli Stati Uniti e la Svezia, uscito nel 2017 e diretto da Bjorn Runge. E' la storia di una coppia piuttosto attempata, i Castleman, lui scrittore e lei moglie dello scrittore con una buona dose di rabbia repressa di cui il marito sembra essere l'unico a non accorgersi. Quando i due vengono svegliati in piena notte perché lui ha vinto il premio Nobel qualcosa s'incrina nell'autocontrollo di lei e il tutto deflagra tragicamente una volta ritirato il premio. The Wife è un film drammatico, bello e profondo che affronta il tema del compromesso: compromesso fra il successo e l'assecondare le proprie passioni, tra ambizione e matrimonio, tra verità ed equilibrio/serenità... Ho adorato l'interpretazione - secondo me magistrale - di Glenn Close nei panni di Joan Castleman, coprotagonista insieme a Joe Castleman (Jonathan Price)... fantastica davvero, lei e la doppiatrice che ha reso benissimo i toni di voce. Ben pensato, ben recitato, un film che ho apprezzato molto e che sono contenta di aver visto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Commento dal cineforum - spoiler

Il film inizia con una scena che sembra mostrare un rapporto quasi idilliaco tra i due coniugi protagonisti, tanto che lo spettatore dice "Però, che coppia invidiabile, dopo tanti anni di matrimonio!" E' in questo momento che Mr Castleman riceve l'annuncio della sua vittoria al Nobel. Ed è qui che un primo piano mostra la faccia straordinariamente espressiva di Glenn Close che, nel bel mezzo dell'esultanza, si incrina in un principio quasi impercettibile di smorfia atterrita, che dà il via a un'escalation di risentimento prima interiore - da sempre covato - e poi (finalmente!) esteriore. Ma cosa ha più forza, la tristezza e lo squallore di un inganno che dura tutta una vita - non solo, che determina il decorso di più vite, considerando che ci sono anche i figli di mezzo! - o un amore infinito che comunque, pur distorto, esiste?
Questo sembra essere il dubbio che rimane dopo la visione o che, perlomeno, è rimasto a me: dubbio che potrebbe trovare la sua soluzione nel titolo e nel ruolo di moglie della Close che, quando la coppia sembrava ormai sgretolata per sempre, torna vivo di fronte alla gravità dei fatti (spoiler ne ho fatto tanti, so che quello che ho scritto non si capisce ma non voglio esagerare). A ciascuno la sua interpretazione.
Sono contenta che il regista abbia lasciato a questa incredibile, straordinaria "wife" una possibilità di riscatto, e quel foglio bianco che illumina una delle ultime inquadrature racconta benissimo tutto il film.
L'ho apprezzato davvero parecchio, mi è sembrata una chiara rappresentazione delle sfaccettature dell'essere umano, della capacità di amare e odiare contemporaneamente, della confusione mentale che esplode nei momenti in cui un evento esterno importante fa capolino nella vita delle persone. E il fatto che si parli di lettura e scrittura me lo ha fatto apprezzare ancora di più, me lo ha fatto sentire molto mio. (Mi rendo conto del fatto che questo commento è molto confuso ma ho scritto di getto e mi è servito per sbloccarmi, da un po' non riesco a scrivere nulla né qui né altrove)
 

Meri

Viôt di viodi
Mi è piaciuto, ma il finale non l'ho apprezzato, mi è sembrata una soluzione troppo facile.
 
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