Sacks, Oliver - Zio Tungsteno

francesca

Well-known member
Ho conosciuto Sacks leggendo “L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello” e mi sono affezionata alla sua passione, alla sua estrema sensibilità, al suo stile semplice e rigoroso che lascia pulsare la sua immensa umanità.
Ho ritrovato tutto ciò in Zio Tungsteno, il libro in cui l’autore narra la sua vita fino a circa quattordici anni, ma soprattutto narra l’indimenticato e insospettabile primo amore: la chimica.
La narrazione si sviluppa su più piani.
Sacks racconta della sua famiglia, composta da incredibili personaggi, a partire dai suoi genitori, entrambi medici, arricchita da una quantità di zii e zie fuori dal comune, a partire dal famoso zio Dave, chiamato zio Tungsteno per l’amore per questo materiale su cui ha fondato la sua azienda di lampadine.
Le vicende della famiglia si intrecciano con quelle storiche dell’Europa appena prima e subito dopo la seconda guerra mondiale, che sconvolgono l’infanzia di Sack costretto a evacuare Londra per sfuggire ai bombardamenti di Londra.
Tutto intrecciato a suo volta con i suoi primi passi nel mondo della chimica e le sue scoperte che sembrano ricalcare le scoperte storiche che hanno portato l’uomo fino alla teoria della meccanica quantistica.
Non tutti i piani narrativi mi sono sembrati egualmente convincenti e riusciti.
Sacks si dilunga molto sui concetti chimici, nomenclature, reazioni, esperimenti e la mia scarsa conoscenza della chimica non mi ha permesso di apprezzare appieno queste parti, mentre ho gioito quando dalla chimica l’autore è passato alla fisica-chimica, che mi è molto più familiare.
Ho apprezzato moltissimo invece le parti riguardanti la sua saga familiare, le sue vicende di bambino costretto a stare lontano dai suoi per la guerra, le descrizioni dei suoi parenti così particolari.
La cosa che più mi è piaciuta è stata la capacità di Sacks di creare un libro in cui si narra la storia della chimica attraverso la sua riscoperta di bambino prima e ragazzo poi, come se le grandi scoperte che hanno portato alla chimica moderna fossero vissute in prima persona da chi racconta.
Bellissimi anche i ritratti dei grandi scienziati che hanno dato contributi fondamentali alla chimica, che si incasellano nella narrazione in modo naturale.
A ripensarci è veramente un libro incredibile, per la capacità di Sacks di far stare insieme tutto un mondo, il suo personale, con quelli storico e scientifico, con grande semplicità e naturalezza.
Insomma Sacks non smentisce il gene familiare: anche lui si è rivela un personaggio straordinario.

Francesca
 
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