Carlomagno, Piera - Una favolosa estate di morte

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Accadono fatti terribili nella terra di mezzo tra Matera e Potenza, frontiera selvaggia che si ripiega su se stessa come le ripide gole che la solcano. E così una notte di giugno, nei calanchi vicino Pisticci, un uomo e una donna vengono assassinati brutalmente. Lui è Sante Bruno, architetto con entrature che contano. Lei, Floriana Montemurro, una ragazza bellissima, figlia di un potente notabile. Il duplice omicidio scuote la monotonia di una provincia in cui il pettegolezzo vola di bocca in bocca e le lingue sono affilate come rasoi. Indagare sul caso tocca a Loris Ferrara, magistrato in crisi che vuol rifarsi una vita, e all'anatomopatologa Viola Guarino. Abilissima nel leggere la scena del crimine, convinta sostenitrice dei metodi scientifici d'indagine, la Guarino ha un sesto senso prodigioso. "Strega" la chiamavano da bambina. "Strega" pensano oggi di lei i suoi concittadini. E del resto, è la nipote di Menghina, celebre lamentatrice funebre della Lucania, una che ha trasformato la morte in professione e di stranezze se ne intende. Turbata dai sentimenti che prova per l'ombroso Ferrara, Viola si getta a capofitto nell'inchiesta. Mentre incombono i preparativi per Matera 2019 Capitale della Cultura e il futuro si porta appresso milionarie speculazioni sugli antichi Sassi, dovrà confrontarsi con i misteri di un Sud in cui tutto sta cambiando anche se nulla cambia mai davvero. Piera Carlomagno svela, con eleganza e discrezione, il male profondo di una terra insieme ai tormenti e alle malinconie delle donne che la abitano.

Giugno 2018. Durante l'allestimento di uno spettacolo, la regista Lara Venosa sta osservando il paesaggio dell'entroterra tra Matera e Potenza, vicino a Pisticci… posando casualmente lo sguardo su un inghiottitoio – una gola tra i calanchi – nota due corpi aggrovigliati. Sono i corpi di Floriana Montemurro e e Sante Bruno, gli amanti di Tinchi, e quello è il loro ultimo abbraccio, ultimo tentativo di fuggire alla barbara crudeltà del loro assassino. Ma capire chi li ha uccisi è più difficile del previsto. Il rigido ed attraente sostituto procuratore Loris Ferrara viene da fuori, da Napoli, e non la conosce questa terra; non aveva previsto che in questa città tutti parlassero tra loro, ma nessuno con la polizia; non aveva previsto che non ci fossero strepiti, urla, che tutto venisse accettato quasi con rassegnazione… non la conosce lui la rassegnazione con cui i lucani da tempo immemore accettano i soprusi, le prevaricazioni, le offese fatte a loro ed alla loro terra bellissima e martoriata. Per aiutarlo a risolvere un caso che si complica sempre più e che minaccia di travolgerlo, ci vorrà la tenacia, l'intraprendenza e l'amore per la sua terra che solo una nativa del luogo, intelligente, fiera e un po' strega può avere. E' questo e molto altro, Viola Guarino, la consulente della procura che lo affiancherà – anzi lo guiderà – nelle indagini, uscendo dai binari del suo lavoro prettamente scientifico e parlando con la gente, coi suoi conterranei, osservandone comportamenti e tacite manifestazioni di forza o debolezza. E' una donna del Sud, Viola, come lo è Floriana, la giovane vittima con cui la dottoressa si sente da subito legata. Sarà empatizzando, quasi comunicando con lei, morta per non essersi piegata alla mentalità del posto, che Viola scoverà chi ha ucciso lei e il suo amante. Tra gli interessi suscitati dal riconoscimento di Capitale europea 2019 e l'atavico immobilismo tutto meridionale di chi si crogiola nelle sue bellezze e non accetta il cambiamento, la giornalista Piera Carlomagno ci regala un noir potente, strettamente radicato nella terra che descrive e connesso all'anima dei personaggi delineati, specialmente quelli femminili. Un ottimo libro, in fondo meno cruento di quanto potrebbe suggerire il titolo; una bella lettura, ottima per i caldi pomeriggi d'estate, che ci permette di conoscere meglio una terra meravigliosa e schiva, in bilico – un po' come tutto il nostro amato Sud - tra superstizione e materialismo. Davvero consigliato.
 
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