qweedy
Well-known member
"Il commissario Martusciello e l’ispettore Liguori sono alle prese con un caso spinoso: l’omicidio di un pregiudicato, due sparizioni, una donna ritrovata in un cratere e tutto sembra collegarsi. L’uno è un ostinato uomo del popolo, l’altro un piedipiatti che si da arie da aristocratico, ma è solo quando alla coppia si unisce Blanca, ipovedente specialista di intercettazioni che le indagini prendono il largo: bellissima, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini. I tre scopriranno presto una trama criminale che dai vicoli della città vecchia arriva alle grandi piazze del centro, senza risparmiare nessuno, senza nessuna pietà."
Patrizia Rinaldi attraverso questo giallo a tinte nere ci fa respirare l’aria afosa di Pozzuoli, Margellina e Napoli in piena estate.
Il pregio maggiore dei suoi libri è, a mio parere, uno stile di scrittura particolarissimo, dove ogni parola è studiata e pesata. Inoltre, non meno importante, ci immerge con grande sensibilità nei vicoli di Napoli e nell'umanità dei suoi personaggi. Surreali e divertentissimi i dialoghi tra il commissario Martusciello, che viene dal popolino, l'ispettore Liguori, che ha l'aria di essere appena uscito da una lussuosa villa sul Vomero, e l'attendente Carità.
Intensa la figura di Blanca, poliziotta ipovedente specializzata in décodage, la decodificazione dei suoni, che con la sua straordinaria sensibilità è capace di interpretare le parole, le pause, i silenzi nelle pause. Nell'ultimo capitolo rievoca le cause drammatiche della sua cecità.
Un ottimo giallo italiano, consigliato a chi apprezza i libri di Maurizio De Giovanni!
"Le tre di notte. Margherita non poteva dormire. Un tremito le aveva preso mani e stomaco. L'aveva piegata all'improvviso e lei era caduta, in ginocchio. Per alzarsi si resse alla porta del frigo, il fremito si sposto nella gola, e nelle ragioni, sempre le stesse. Doveva trovare Ninì, doveva trovare sua figlia. Tutto sarebbe passato, lei dopo poteva morire o vivere. Dopo Ninì, di nuovo..."
"Ninì nella pancia e poi appena nata, i capelli chiari e la bocca trasparente. Morbida, liscia."
Patrizia Rinaldi attraverso questo giallo a tinte nere ci fa respirare l’aria afosa di Pozzuoli, Margellina e Napoli in piena estate.
Il pregio maggiore dei suoi libri è, a mio parere, uno stile di scrittura particolarissimo, dove ogni parola è studiata e pesata. Inoltre, non meno importante, ci immerge con grande sensibilità nei vicoli di Napoli e nell'umanità dei suoi personaggi. Surreali e divertentissimi i dialoghi tra il commissario Martusciello, che viene dal popolino, l'ispettore Liguori, che ha l'aria di essere appena uscito da una lussuosa villa sul Vomero, e l'attendente Carità.
Intensa la figura di Blanca, poliziotta ipovedente specializzata in décodage, la decodificazione dei suoni, che con la sua straordinaria sensibilità è capace di interpretare le parole, le pause, i silenzi nelle pause. Nell'ultimo capitolo rievoca le cause drammatiche della sua cecità.
Un ottimo giallo italiano, consigliato a chi apprezza i libri di Maurizio De Giovanni!
"Le tre di notte. Margherita non poteva dormire. Un tremito le aveva preso mani e stomaco. L'aveva piegata all'improvviso e lei era caduta, in ginocchio. Per alzarsi si resse alla porta del frigo, il fremito si sposto nella gola, e nelle ragioni, sempre le stesse. Doveva trovare Ninì, doveva trovare sua figlia. Tutto sarebbe passato, lei dopo poteva morire o vivere. Dopo Ninì, di nuovo..."
"Ninì nella pancia e poi appena nata, i capelli chiari e la bocca trasparente. Morbida, liscia."
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