Rinaldi, Patrizia - Tre, numero imperfetto

qweedy

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"Non è un fascicolo come gli altri quello che un giorno compare sulla scrivania del commissario Martusciello: il corpo senza vita del cantante napoletano Gennaro Mangiavento, in arte Jerry Vialdi, viene trovato allo stadio San Paolo di Napoli; il cadavere di una donna misteriosa al Bentegodi di Verona. I corpi composti in posizione fetale, l'assenza di segni di violenza, la sfida lanciata ai tutori della legge, metodo e follia nel celare in bella vista un segreto inconfessabile. La polizia brancola nel buio, ma non la sovrintendente Blanca Occhiuzzi: bellissima, senza vista dalla nascita, costretta dal buio che l'avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini. Sarà lei, questa volta, a prendere per mano Martusciello, e a guidarlo col suo intuito sensuale nel buio della mente dell'assassino. Una scrittura trasgressiva, allusiva, densa di misteri e doppi sensi, con una musicalità esotica, quasi esoterica."

“un giallo caratterizzato da una rimarchevole consapevolezza stilistica”

Si occupano del caso il commissario Martusciello, fiero di essere popolano, grezzo e genuino, che consuma le suole delle scarpe per parlare con le persone, l’ispettore Liguori, aristocratico, colto, ricco, e Blanca, ( “Sono ipovedente, la mia specializzazione riguarda le intercettazioni telefoniche e ambientali"). Dotata di straordinaria sensibilità (“ tu che riesci a sentire il respiro di branchie delle alici, giù al porto") anche se “il ricordo di me risale a quando avevo tredici anni. Non so come sono diventata”.
Molto particolare il linguaggio di Patrizia Rinaldi, quasi poetico.

Consigliato a chi ama il giallo italiano e a chi ama i gialli di Maurizio De Giovanni.

"“La collina di Posillipo si annunziò preziosa e disfatta. Marinella ne sentì il sapore di datteri di mare e dolci arabi … La bellezza prepotente la indispettiva, non concedeva confronti. L’incanto bastava a se stesso e offendeva il resto”

“Nisida era bella e basta. Appoggiata sul mare come se dovesse andar via da un momento all’altro per questioni di superiorità rispetto agli sfregi circostanti”

..Ti avranno trovato di mattina presto. So anche chi ti ha visto per primo, quell'idiota che puzza di vino e di panni eterni. Avrà acceso tutti i fari del campo con il gusto di sfregiare l'alba. Bravo, così ha sguazzato in piena luce dentro lo spettacolo. Non è roba di sempre vedere segnare un gol con un corpo morto. Il tuo, poi.
 

estersable88

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Attenzione, nella quarta di copertina c'è un errore significativo: Blanca non è "priva di vista dalla nascita", ma è ipovedente e lo è diventata a seguito di certe vicende. Detto questo, "Tre, numero imperfetto" è il secondo capitolo della saga di Blanca Occhiuzzi, quello in cui si cominciano ad approfondire i personaggi, i loro caratteri e le evoluzioni delle loro dinamiche interpersonali. Questa storia, francamente, mi è piaciuta meno rispetto alla precedente, l'ho trovata meno coinvolgente, ma anche questa è stata una buona lettura, propedeutica ai capitoli che verranno. Restano ferme le considerazioni che ho espresso nella recensione al primo volume, ossia l'importanza dell'ambientazione, la singolarità del linguaggio che è un po' la cifra distintiva dei gialli di questa serie, nonché la perfetta dimensione in cui è inserita Blanca rispetto al contesto. Da notare, in aggiunta, la grande musicalità che tutto, in questi gialli, contribuisce a creare: leggendo si ha quasi l'impressione di ascoltare un buon blues, ritmato, sincopato, vellutato ma incisivo e pregnante.
 
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