Palmisano, Leonardo - Ascia nera. La brutale intelligenza della Mafia nigeriana

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Leonardo Palmisano continua a indagare la nuova criminalità e lo fa con il suo stile lucido e implacabile come le mafie che incontra nel suo viaggio all’inferno. Per questo nuovo libro ha deciso di affrontare la schiavitù sessuale e la tratta degli esseri umani incontrando una delle organizzazioni più pericolose degli ultimi anni. La chiamano Black Axe, Ascia Nera, ed è nata negli anni Settanta all’università di Benin City, in Nigeria, come una confraternita di studenti. All’inizio è una gang a metà tra un’associazione religiosa (li chiamano culti) e una banda criminale, che stabilisce riti d’iniziazione e impone ai suoi affiliati di portare un copricapo, un basco con un teschio e due ossa incrociate, come il simbolo dei corsari. Oggi invece è una nuova mafia e i tentacoli di questa organizzazione sono arrivati anche in Italia, dove i boss nigeriani hanno iniziato a dettare legge nei sobborghi delle nostre città. Dopo Ghetto Italia e Mafia Caporale Leonardo Palmisano conclude la sua trilogia sullo sfruttamento con Ascia Nera, un’inchiesta sul campo fatta di incontri e interviste alle vittime e ai carnefici di un’organizzazione spietata che sta diventando una delle minacce più concrete alla sicurezza del nostro paese.

Interessante ed inconsueto questo saggio-inchiesta dello scrittore e sociologo pugliese Leonardo Palmisano che affronta lo spinoso e poco conosciuto argomento della mafia nigeriana in Italia. Negli anni Settanta, all'università di Benin City, in Nigeria, nasce un movimento studentesco, il Neo Black Movement, che in modo rapido ed efficace diventa un'organizzazione mafiosa internazionale: è quella che oggi conosciamo come Black Axe, Ascia nera, una delle più floride, radicate, estese e pericolose espressioni della mafia moderna. E' un'organizzazione invisibile, tentacolare, tecnologicamente avanzata; si crea una larga base di consenso in patria "prendendosi cura" dei suoi appartenenti, pagando spese legali e andando a trovare chi è in carcere, pensando alle famiglie, aiutando i giovani a studiare ed inserendoli poi lavorativamente nell'organizzazione. La sua forza? E' priva di qualunque carattere familiaristico, è meritocratica – chi fa bene e dimostra solidità, affidabilità, testa fa carriera -, investe sui giovani ma fa conto sugli adepti della prima ora per acquisire consenso e rispettabilità. Incredibilmente, sembrerebbe un buon sistema economico, avanzato e accorto, se non fosse volto al crimine e allo sfruttamento di esseri umani. Sì, perché ogni attenzione, ogni favore dell'organizzazione non fa altro che accrescere il già smisurato debito – economico oltre che di gratitudine – che già grava dalla nascita su ogni africano. Ed è così che i giovani partono, diretti verso l'Italia, l'Europa, l'Asia; prostitute e spacciatori, commercianti, riciclatori, agenti di "cambio", informatici… una gerarchia in continuo mutamento, una rete capillare e funzionale, un sistema intelligente ed organizzato, chirurgico e invisibile e per questo terribilmente pericoloso e implacabile. Non si fugge da una trappola del genere, non c'è via di scampo.
Ma i tentacoli di Ascia nera non si limitano certo al "piccolo crimine": se le cose vanno così bene, perché non estendersi, perché non commerciare voti, armi, diamanti, petrolio, articoli infinitamente più redditizi delle persone? E così l'organizzazione si procura contatti con i luoghi dello smercio, politici, ma anche altri mafiosi. Quella nigeriana è una mafia nuova, che ha avuto bravi maestri e li ha superati come succede ad ogni ottimo allievo. Leonardo Palmisano ce la descrive qui in un racconto appassionante, fatto di interviste ai diretti interessati, vittime e carnefici che sempre sono a loro volta vittime, ma qualche volta sono anche compiaciuti della "bravura" dei loro capi e della funzionalità del sistema cui appartengono. Questo non è per niente un saggio demagogico o teorico: questo è uno scritto importante perché diretto, partecipato, comprensibile, di forte impatto umano e sociale. Ho apprezzato molto lo stile di Palmisano che mi ha ricordato un altro saggio meraviglioso, La frontiera del compianto Alessandro Leogrande: anche qui ritrovo la competenza unita alla partecipazione personale e soprattutto alla franchezza di chi sa e vuole farsi leggere e capire da tutti. Leonardo Palmisano non è nuovo alla trattazione di questi temi: tra le sue molte pubblicazioni, prima di Ascia Nera, aveva scritto Ghetto Italia e Mafia caporale, quindi questo è solo l'ultimo libro di un'ideale e triste trilogia sullo sfruttamento degli esseri umani nel nostro Paese. Per quanto mi riguarda, recupererò presto gli altri suoi libri.
 
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