Gardner, Frank - Crisis

estersable88

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Luke Carlton è un ex marine delle forze armate britanniche ora sotto contratto con l’MI6, dove porta a termine missioni ad alto rischio. Inviato nella giungla colombiana per indagare sull’omicidio di un ufficiale dei servizi segreti britannici, Luke si ritrova in breve tempo avvolto nelle spire di un complotto di terrificanti dimensioni internazionali. Qualcuno gli sta dando la caccia. Catturato e sottoposto a orribili torture, Luke riesce fortunosamente a fuggire dalla morsa di uno dei più potenti e spietati cartelli della droga del Sudamerica e dal suo leader assetato di vendetta. Stremato dalla prigionia, deve raccogliere tutte le proprie forze per prevenire un disastro senza precedenti. Il bersaglio è nientemeno che Londra, l’arma sembra fra le più diaboliche mai concepite e il piano che si va scoprendo appare tanto ingegnoso da indurre alla resa... Ma la corsa contro il tempo è appena iniziata e Luke non può sottrarsi.
In questo romanzo, che segna il suo esordio nella narrativa, Frank Gardner mette a frutto la lunga esperienza di inviato di guerra e di esperto di sicurezza internazionale. Combinando le conoscenze da insider, la tecnologia più avanzata e un senso della suspense non comune, dà linfa a un thriller rapido, denso di azione, cinematografico e terribilmente attuale.

Quasi quasi mi dispiace per questo povero thriller capitato sul mio iPad proprio mentre sono alle prese con la trilogia di Art Keller di Don Winslow: purtroppo l'argomento è lo stesso è non posso non fare paragoni. Il paragone, in questo caso è impietoso e va tutto a danno di Gardner: Crisis, il libro di cui parliamo, è una spy story ambientata tra la Colombia e l'Inghilterra. Luke Carlton, Marine in servizio all'MI6 – cellula dei servizi segreti britannici – deve scoprire cos'è accaduto nella giungla colombiana, perché un altro agente dei servizi è stato ucciso, su cosa indagava e qual è la misteriosa arma in viaggio verso il Regno Unito. Per farlo rischierà di farsi uccidere da uno dei più pericolosi cartelli della droga, Los Inocentes, capeggiati da El Pobrecito, uno stereotipato capo sanguinario, crudele, grasso, viziato, incapace di far nulla senza i suoi luogotenenti. Intanto l'Inghilterra è sempre più in pericolo. Ok, trama avvincente – direte voi – almeno sulla carta. Sì, peccato che il tutto venga sviluppato con una prevedibilità abbastanza sconcertante: non c'è stato un momento, durante la lettura, in cui sia rimasta sorpresa in positivo per una scelta, un'evoluzione della trama, una caratteristica innovativa dei personaggi… tutto va, immancabilmente, secondo copione. E chi ama questo genere di storie sa che questo non è mai, assolutamente, un bene: chi legge spy stories, thriller d'azione, thriller in generale, ama farsi scioccare, restare colpito dalla storia, ama sentire scorrere fiumi di adrenalina nelle vene… di sicuro non vuole leggersi più di cinquecento pagine sapendo già cosa succederà!
A peggiorare il quadro già non proprio positivo ci sono altri due-tre aspetti dubbi: in primis una lentezza atavica che l'autore – dopo essersi perso tra luoghi comuni e scelte narrative che finiscono nel nulla - riesce a scrollarsi solo nell'ultima parte di romanzo (e vorrei ben vedere); poi, è chiaro, a furia di girare la chiave e premere l'acceleratore il motore si accende, l'azione alla fine decolla… però che fatica! Altro aspetto da analizzare è una scarsa caratterizzazione dei personaggi… Avete presente quando ad una cena si dice "Assaggio poco di tutto" e poi si finisce per non aver mangiato nulla o quantomeno a non essersi saziati? Ecco, più o meno questa è la sensazione che ho provato pensando ai personaggi di questo libro, il protagonista in testa: sappiamo poco di tutti, ma niente, realmente, di nessuno.
Altro particolare degno di nota: l'autore non è un novellino, non è uno che si è improvvisato scrittore ieri ed oggi ha pubblicato una spy story. E' un inviato di guerra nonché esperto di sicurezza nazionale, quindi l'argomento lo conosce bene, dall'interno… E dunque, cos'è successo qui? Personalmente non saprei, ma di sicuro so che semmai dovesse esserci un secondo volume, semmai questa dovesse diventare una serie, io non leggerei oltre. E ripeto, mi dispiace, perché c'erano buone premesse, il libro in sé non è brutto, è forse un po' troppo prevedibile… non lo boccerò completamente, perché in fondo si fa leggere, ma non me la sento di consigliarlo.
 
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