Marone, Lorenzo - Tutto sarà perfetto

qweedy

Well-known member
"La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c’è di mezzo la famiglia. Quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero Scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo.
Quando però Marina è costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone.
È l’inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da Marina è solo una delle tante regole che vengono infrante.
Tallonato da Cane Pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, Andrea sbarca a Procida e torna dopo anni sui luoghi dell’infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d’amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine.
E in quei contrasti, in quell’imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia Diane gialla della madre, Andrea troverà il suo equilibrio."

Tutto si svolge in un fine settimana, durante il quale il figlio Andrea, fotografo single, pasticcione e irresponsabile, si trova a dover gestire il padre anziano e malato.
Ad Andrea bastano cinque minuti in casa della sorella per combinare un disastro dietro l’altro e per inimicarsi il cane Augusto, un bassotto molto particolare, con fissazioni e manie.

“In due giorni le ho distrutto uno specchio, un materasso, un magnete orribile, le ho rovinato una fodera di broccato, e adesso le ho smarrito il cane. E le riporto un padre che non prende le medicine da ore e si fa le canne”

Tuttavia, devo ammettere di aver faticato un po’ nella lettura di quest’ultimo lavoro di Marone, un romanzo intimista sul rapporto tra padre e figlio, per quanto come sempre ben scritto, l'ho trovato un po' scontato e anche surreale.

«Non è la morte in sé a terrorizzarmi, ma lo scampolo di vita che siamo costretti a portarci dietro prima dello stop, quel ritaglio inutile che non sappiamo più come riempire»

«Lui infine si è voltato e mi ha afferrato gli occhi con i suoi, e allora finalmente sono riuscito a percepire la sensazione di smarrimento che stava provando, quel sentirsi ormai fuori da tutto e in balìa del vento. E in quell’attimo ho capito che c’è qualcosa di carnale nel rapporto fra genitori e figli, qualcosa che si nasconde nello sguardo, nella bocca, si confonde con il respiro e ha a che fare con i sensi, con il sangue e con le cose che sanno di antico e ci sfuggono. Ho capito che hai voglia a serbare dentro di te il rancore, a custodirlo e proteggerlo come una balia per paura che cresca lontano e ti lasci senza più una difesa alla quale appigliarti; quando ti ritrovi davanti questo soffio ancestrale non puoi resistergli, e ti senti d’un tratto sfatto e senza forze, con le gambe che ti tremano come dopo una corsa o una lunga notte d’amore.»

«Forse, per una volta aveva davvero ragione il comandante, rifletto prima di scattare: la vita è fatta di attimi di perfezione nei quali arriva la giusta luce e tutto ci appare come deve essere, e forse il segreto non è cercare di prolungare questi attimi, di fermarli a ogni costo, che nulla può essere fermato, ma accontentarsi di godere del bello, di scorgerlo. Forse si tratta solo di trovare il coraggio di non trattenere ciò che amiamo, chi amiamo, di lasciar sparire la terra all’orizzonte, confidando che tanto al prossimo battere di ciglia ci sarà un nuovo piccolo brillio a rendere, seppure per un istante tutto perfetto»

"A volte le fermate arrivano proprio per costringerti a riflettere, perchè quando sei in cammino spesso è difficile accorgersi di star procendendo a testa bassa su una strada che non è la tua!"
 
Alto