Jefferies, Dinah - Il profumo delle foglie di tè

Londra anni Venti. Gwendolyn Hooper, giovane donna inglese appena sposata per procura, si trasferisce nella lontana isola di Ceylon per raggiungere il marito. Ma l'uomo che le viene incontro nella piantagione di tè non è lo stesso di cui si era innamorata in Inghilterra tempo addietro. Distante e indaffarato, Laurence trascorre le giornate nella piantagione, lasciando la sua sposa da sola a occuparsi della casa, della servitù e delle nuove incombenze. La grande casa coloniale, agli occhi di Gwendolyn, appare un luogo misterioso, con porte chiuse a chiave e indizi di un torbido passato: in un baule polveroso è nascosto un vecchio abito da sposa ingiallito e le ombre del giardino celano una piccola tomba... Poco tempo dopo, Gwen rimane incinta, suo marito è finalmente felice e tutto sembra andare per il verso giusto, ma c'è poco tempo per festeggiare. In sala parto la neomamma dovrà prendere una decisione terribile, di cui non potrà fare parola con nessuno, neanche con Laurence. Quando, infine, arriverà il momento della verità, Gwen sarà in grado di spiegare che cosa ha fatto e perché?


Mi sono trovata questo titolo nella lista dei consigliati del Kindle, la trama mi ispirava e così l'ho iniziato. E' chiaro che non stiamo parlando di un capolavoro della letteratura, è un romanzo di evasione, da ombrellone, se volete, che ti tiene incollato alle pagine e che non vedi l'ora di finire, tuttavia a me non è dispiaciuto, certo ha molte pecche, alcune situazioni sono ripetitive e il finale si puo' intuire facilmente passata la metà del testo, tuttavia contiene anche alcuni temi interessanti, che non ti aspetteresti in un romanzo così, come il razzismo, la condizione dei lavoratori nelle colonie Britanniche, le rivolte per i diritti, che , forse, se fossero stati approfonditi a discapito di alcune scene melense di troppo, avrebbero alzato la caratura del racconto. Comunque è una lettura leggera e piacevole, ottima come "stacco" tra un mattone e l'altro.