Steno - La patata bollente

elisa

Motherator
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[FONT=&quot]Operaio e sindacalista nella fabbrica di vernici Enicem, Bernardo Mambelli è il portavoce dei colleghi presso i superiori, dai quali è particolarmente stimato. Un giorno salva da un pestaggio di neofascisti un certo Claudio e lo porta a casa sua. Claudio, però, è un omosessuale e questo porta lo scompiglio nella vita di Bernardo: i vicini sospettano, i colleghi lo canzonano.

Film del 1979, uscito dopo Il vizietto, l'argomento era scottante e pur se questo è un film pieno di difetti, viene portato avanti con una certa leggerezza senza scadere nel trivio e puntando pure il dito nell'ipocrisia politica comunista. Pozzetto, Ranieri e la Fenech se la cavano nei loro cliché. [/FONT]
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Pozzetto ha il pregio di saper interpretare personaggi drammatici, solitari, che vanno controcorrente, con sorprendente leggerezza.
Questo per me è il suo personaggio più riuscito, che per coerenza di pensiero preferisce la fabbrica piuttosto che diventare un campione di pugilato, che lotta per la giustizia sociale. Un film dove il tema dell'omosessualità è trattato con intelligenza, con i relativi dubbi interiori del periodo storico preso in esame. La scena del ballo provocatorio, un tango surreale, con Massimo Ranieri durante la Festa de l'Unità segna un precedente, modernissimo.
 

greenintro

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Molto bello, un film che ha il merito di unire leggerezza della classica commedia all'italiana con con la serietà del tema dell'omofobia. Forse possono infastidire alcune stereotipizzazioni, soprattutto la rappresentazione dell'operaio vetero-comunista, rude e dogmatico (con ancora l'effige di Stalin alle pareti di casa, in un periodo, gli anni '70, in cui si spera che il mondo comunista italiano dovesse aver già superato da tempo certe mitologie insane), ma l'impatto è attutito dalla consapevolezza che in un contesto anche umoristico è legittimo calcare un pò la mano. Poi, gusto personale, adoro la comicità di Pozzetto, il suo apparire stralunato, quel suo sembrare sempre un pò "fuori scena". Il tema centrale è il conflitto fra la sinistra marxista classica pre-1968 incarnata dal personaggio di Pozzetto, tutta focalizzata sulle questioni di emancipazione economica della classe operaia, e il nuovo progressismo che mette in primo il bisogno di superamento delle discriminazione verso le identità individuali, incarnato dal ragazzo omosessuale interpretato da Ranieri. Tema classico dell'epoca, ma anche estremamente attuale, se si pensa alle discussioni che anche oggi si portano avanti riguardo al fatto se a sinistra debbano avere la priorità i diritti civili o quelli sociali (o anche se sia per forza necessario fissare priorità in merito). Il conflitto c'è, nella diffidenza dei comunisti classici verso i temi della libertà individuale (vista ancora come "valore borghese", fronte di battaglia secondario che può essere accantonato e rimandato come nel film si sostiene apertamente), ma c'è anche nel rapporto tra i due protagonisti il tentativo, per quanto goffo, di comprensione di un nuovo mondo sconosciuto. L'estrema serietà del tema non toglie nulla però alla vivacità del ritmo e alla preservazione della componente brillante umoristica. Non ci si annoia mai.

Davvero molto belle anche le musiche, sia il "Tema di Gandi" che il Tango Diverso
 
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