Hitchcock, Alfred - La finestra sul cortile

Penso che questo sia uno dei più famosi film gialli della storia, diretto dal più grande regista di sempre, un vero e proprio maestro del brivido.

Trama
Jeff (James Stewart)è un fotoreporter momentaneamente costretto su una sedia a rotelle. Per passare il tempo, tra una visita e l'altra della fidanzata (Grace Kelly), Jeff si diletta ad osservare i vicini del condominio antestante il suo. Con la fidanzata discute spesso riguardo ad un possibile matrimonio, ma non sembra molto convinto, e si dedica sempre più al suo nuovo hobby. Finchè una notte non viene svegliato dall'urlo di una donna! Da quel momento in poi osserverà ancora più acutamente i suoi vicini, tra cui il signor Thornwald (Raymond Burr). Inizierà quindi un'indagine molto anomala, in cui coinvolge anche la donna amata, finchè la coppia non riuscirà a smascherare lo spietato assassino

Commento
E' un film fantastico, che merita davvero di essere guardato, specie per la suspense che solo A.H. sapeva creare. E poi c'è una splendida prova di Grace Kelly, bella come non mai. Voto: 10/10!
 
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zolla

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uno dei capolavori del grande hitch hike!insieme a la donna che visse due volte e intrigo internazionale...
 

Lauretta

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Fotoreporter costretto all'immobilità per una frattura alla gamba inganna il tempo spiando i vicini. Convinto di avere scoperto un assassino nella casa dirimpetto, riuscirà, con l'aiuto della fidanzata, a far luce su un delitto

Attori principali:
James Stewart: "Jeff" Jefferies
Grace Kelly: Lisa Freemont
Raymond Burr: Lars Thorwald
Thelma Ritter: Stella, l'infermiera
Wendell Corey: Thomas J.Doyle
Judith Evelyn: miss Cuore Solitario
Ross Bagdasarian: il compositore
Georgine Darcy: miss Torse, la ballerina
Irene Winston:la signora Thorwald

è il primo film che vedo del regista e anche il primo film che vedo con Grace Kelly...quindi doppio battesiomo. Carina l'idea, mi sono piaciuti i vari personaggi, che tutti hanno ricevuto una loro precisa personalità. Bellissime le battute con l'infermiera che coloriva tutto con toni macabri!!!

scena divertentissima quella della prima colazione che Jeff non riesce a fare prorpio per il linguaggio dell'infermiera mentre parla di una possibile donna fatta a pezzi...molto molto carino devo dire.
consiglio anche questo.

finestra_sul_cortile_1.jpg
 

Lauretta

Moderator
è il primo film che vedo del regista e anche il primo film che vedo con Grace Kelly...quindi doppio battesiomo. Carina l'idea, mi sono piaciuti i vari personaggi, che tutti hanno ricevuto una loro precisa personalità. Bellissime le battute con l'infermiera che coloriva tutto con toni macabri!!!

scena divertentissima quella della prima colazione che Jeff non riesce a fare prorpio per il linguaggio dell'infermiera mentre parla di una possibile donna fatta a pezzi...molto molto carino devo dire.
consiglio anche questo.
 

isola74

Lonely member
Bellissimo! l'ho visto almeno 3/ 4 volte e sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa suspance... se non è arte questa!! :wink:
 

zolla

New member
Fantastica,degna conclusione di questa disfida,la finestra sul cortile,contiene in sé moltissimi elementi che andrebbero analizzati ma che rimando a successive discussioni.Il tema del voyeurismo morboso,in questo caso a fin di bene,la figura molto ambigua di Jimmy Stewart,scapolone che non si decide a impalmare la divina Grace Kelly,mai più così raggiante come in questo film,la noia che spinge a fare appunto un'analisi dettagliata del microcosmo del cortile,sono i temi di fondo di questa opera perfetta,dove l'azione è completamente assente e i rimandi a noi spettatori che spiamo a nostra volta in un gioco di specchi non edificante,come se il regista ci dicesse,guardate che non siete migliori del protagonista.Da tenere nella cineteca dei capolavori di ogni tempo.
 

darida

Well-known member
Uffi, qui come ti distrai un attimo ti fulminano :D


Ottima conclusione di questa sfida, questo e' il film a mio parere piu' armonioso del maestro, una realizzazione perfetta,e'come trovarsi di fronte a un proscenio teatrale. Tenera la figura della magnifica Grace che tenta di strappare la promessa all'altrettanto degno James... proprio come accadrebbe ora :mrgreen:
certo che il caro Hitch aveva buon gusto in fatto di donzelle, decisamente statuarie ma soprattutto bionde :wink:

capolavoro!

:D :D
 

Masetto

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la finestra sul cortile,contiene in sé moltissimi elementi che andrebbero analizzati ma che rimando a successive discussioni.Il tema del voyeurismo morboso,in questo caso a fin di bene,la figura molto ambigua di Jimmy Stewart,scapolone che non si decide a impalmare la divina Grace Kelly,mai più così raggiante come in questo film,la noia che spinge a fare appunto un'analisi dettagliata del microcosmo del cortile,sono i temi di fondo di questa opera perfetta,dove l'azione è completamente assente e i rimandi a noi spettatori che spiamo a nostra volta in un gioco di specchi non edificante,come se il regista ci dicesse,guardate che non siete migliori del protagonista.Da tenere nella cineteca dei capolavori di ogni tempo.
Quoto. Qualcosa di molto simile dice Truffaut:

<< […] Rear window è un film dell’indiscrezione, dell’intimità violata e sorpresa nel suo carattere più infamante, il film della felicità impossibile, il film della biancheria sporca che si lava in cortile, il film della solitudine morale, una straordinaria sinfonia della vita quotidiana e dei sogni distrutti. […] Qui la sfida era di girare un film attenendosi all’unità di luogo e a un unico punto di vista, quello di James Stewart. Non vediamo che quello che vede lui, da dove lo vede lui, nello stesso momento in cui lo vede. Ciò che potrebbe essere una scommessa austera e teorica, un esercizio di freddo virtuosismo, diventa in realtà uno spettacolo affascinante grazie all’invenzione continua che ci inchioda alla nostra poltrona esattamente come James Stewart è bloccato dalla sua gamba ingessata.
Tuttavia davanti a un film così insolito, così nuovo, si dimentica un po’ questo virtuosismo da capogiro; ogni inquadratura da sola è una scommessa vinta. Lo sforzo di innovazione, di novità impregna tutto, movimenti di macchina, trucco, scenografia, colore. (Ah, gli occhiali d’oro dell’assassino, illuminati nel buio dal chiarore intermittente di una sigaretta!). Chi abbia perfettamente e totalmente compreso Rear window (cosa impossibile con una sola visione) può indignarsi e rifiutare di entrare in un gioco in cui la bassezza dei personaggi è la regola, ma è raro trovare in un film un’idea del mondo così precisa che ci si deve inchinare di fronte alla sua riuscita che è indiscutibile. Per fare un po’ di luce su Rear window propongo questa lettura: il cortile è il mondo, il foto-reporter è il cineasta, il binocolo rappresenta la cinepresa con i suoi obbiettivi. E Hitchcock in tutto questo? È l’uomo da cui ci piace saperci odiati. >>
 
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