Veladiano, Mariapia - Lei

Shoshin

Goccia di blu
Cosa c’è di divino nell’essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso, e poi sperare per lui una vita buona, abbastanza buona e insieme temere per lui con tutte le paure di tutte le madri, che non incontri il male, che non sia troppo speciale, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. Vivere in pace.

È la storia umanissima di ogni madre ed è la storia di Maria raccontata in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze, a chiacchierino e col tombolo. Qui parla Maria, Madre di Dio bambino, ma per ogni madre il suo bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Intorno a Maria uomini e donne che pensano di capire e poi gli angeli che fanno corona ma le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo che si addensa in questo punto della terra in tutto simile a tanti altri punti della terra in cui in ogni tempo si è gridato “Uccidilo”. Quel che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche lei simile a tante. Ma la fine non è scritta e i bambini nascono ogni giorno.

Non so scrivere una recensione
che comprenda l'emozione e le lacrime
per aver incontrato Maria.
Lei avrà già abbracciato la mia mamma
cara,la mamma che ha avuto cura di me
fino all'ultimo respiro ,mentre pregava
silenziosa per tornare tra le braccia della luce..
Verso l' infinità che tocca e trasfigura.

https://youtu.be/fwK8X9jn0wo
 
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Shoshin

Goccia di blu
Lei credeva di stringere in quel corpo
disincarnato, esangue, il suo ragazzo
morto a trentatré anni per oscure
trame di tribunali.
Se le avessero detto che stringeva
a sé l'intero mondo e la sua Storia
non l'avrebbe capito. Erano solo
un figlio con sua madre.

Maria Luisa Spaziani
 
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