London, Jack - Il vagabondo delle stelle

qweedy

Well-known member
“Io sono Darrell Standing. Molto presto verranno a prendermi per impiccarmi. Nel frattempo, in queste pagine esprimerò la mia opinione scrivendo di epoche e di luoghi diversi.”

"Il vagabondo delle stelle è un romanzo scritto da Jack London nel 1913. Narra la storia di un professore universitario, Darrell Standing, detenuto nel carcere di San Quentin per l'omicidio del professor Haskel. Il protagonista, più tardi condannato a morte per aggressione e non per l'omicidio del professore, scrive negli ultimi tre giorni della sua vita le sue memorie. Più che memorie sono racconti di "viaggi" che fa durante il periodo di permanenza in carcere, soprattutto quando rinchiuso in cella di isolamento.
Standing è sempre stato un detenuto ritenuto "incorreggibile", ossia "un essere temuto da tutti", e fortemente odiato da Atherton, direttore del carcere. Dopo alcune vicende, che coinvolgono un altro detenuto, Cecil Winwood, e una presunta dinamite nascosta all'interno del carcere, Standing viene rinchiuso in cella di isolamento. Qui subisce anni di torture e di camicia di forza, come punizione da parte del direttore, per non voler rivelare dove si trova la dinamite, della cui esistenza egli non è a conoscenza e che in realtà non è mai entrata all'interno del carcere.
Alla fine del romanzo Darrell Standing, prima di venire impiccato per l'aggressione del secondino Thurston, descrive l'assurdità della pena di morte, il disagio sperimentato dai suoi esecutori e la sua assoluta serenità, alimentata dalla curiosità di vivere la sua prossima vita".

Siamo nel braccio degli assassini di San Quentin, in California, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. Ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscirà ad evadere mentalmente dalla cella, viaggiando a ritroso nel tempo e ripercorrendo le sue vite precedenti.
Questo libro è un viaggio, frutto di un processo di metempsicosi: il protagonista riesce a svincolarsi dal corpo torturato e a viaggiare tra le stelle, puro spirito errabondo che rivive le sue esistenze precedenti, lontane nel tempo e nello spazio. Ecco che così un povero condannato a morte, si ritrova ad essere un legionario romano, che assiste impotente alla morte di Gesù, oppure un marinaio perso nella Polinesia, che quando arriva in Corea diventa principe e poi mendicante.
Questo romanzo si prospetta tra l’altro come coraggioso atto di denuncia nei confronti delle condizioni di vita nelle carceri americane e descrive l'assurdità della pena di morte, il disagio sperimentato dai suoi esecutori e la sua assoluta serenità, alimentata dalla curiosità di vivere la sua prossima vita.
Il vagabondo delle stelle è l'ultimo romanzo di Jack London, pubblicato nel 1915 e anche il suo libro più originale.

Consigliatissimo, straordinario! Voto 5

"Come avviene per qualsiasi essere vivente, anch’io sono il risultato di un processo di crescita. Non ho avuto inizio quando sono nato o, addirittura nel momento in cui sono stato concepito. La mia crescita ed il mio sviluppo sono l’esito di un numero incalcolabile di millenni. Tutte le esperienze fatte nel corso di queste e infinite altre esistenze hanno per gradi dato forma a quell’insieme che è il mio io. La materia non ricorda, lo spirito sì. Ed il mio spirito altro non è che la memoria delle mie infinite incarnazioni.”

“E tuttavia mi sentivo esaltato all’idea che le carcasse fragili e periture di noi tre, gli incorreggibili dell’isolamento, erano abitate da uno spirito di sconfinata grandezza. La carne è cosa vana, è cosa di poco conto. L’erba nasce dalla carne e la carne ridiventa erba, ma lo spirito resta, sopravvive.”

“Per quanto mi riguarda, dopo aver deriso quella gentaglia con lo stesso sistema e dato sfogo a tutto il mio disprezzo nei loro confronti, mi ricordai delle prigioni babilonesi, mi concessi un sorriso grande quanto il mondo, quindi mi abbandonai all’immensità di quella piccola morte che mi faceva erede di tutte le epoche, consentendomi di cavalcare in sella al tempo".

“Io ho vissuto molte vite e attraversato lunghe epoche. Negli ultimi diecimila anni l’uomo, in quanto individuo, non ha compiuto alcun progresso morale e affermo questo con assoluta certezza".

"Riesamino rapidamente le molte esistenze che ho vissuto, in molte età e in molti luoghi: non mi sono mai imbattuto in una crudeltà più terribile del sistema carcerario di oggi.”

“Oh, mio caro e ben protetto cittadino, credimi se ti dico che nelle carceri di oggi si ammazza esattamente come si è sempre fatto sin dalle prime prigioni edificate dall’uomo.”
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ero convinta di averlo recensito.
L'ho letto in audiolibro l'anno scorso e mi era piaciuto, ma ero sicura che a te sarebbe piaciuto ancora di più :wink:.
 

MonicaSo

Well-known member
Piaciuto tantissimo!
La prima parte è tutta centrata sulla vita del protagonista nel braccio della morte... mi ha ricordato Papillon, ma qui nessuno può fuggire!

La seconda parte mi è piaciuta ancor di più... quest'idea fantastica di far vivere a un solo uomo 100 vite e ogni vita è un racconto stupendo... perché è così che si scrive!!!

Ho dato 5 stelle ma ne merita 10
 
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