51° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Shoshin

Goccia di blu
Spesso gli uomini si ammalano per essere aiutati.
Allora bisogna aiutarli prima che si ammalino.
Salutare un vecchio non è gentilezza,
è un progetto di sviluppo locale.
Camminare all’aperto è vedere le cose
che stanno fuori, ogni cosa ha bisogno
di essere vista, anche una vecchia conca
piena di terra, una piccola catasta
di legna davanti alla porta, un cane zoppo.
Quando guardiamo con clemenza
facciamo piccole feste silenziose,
come se fosse il compleanno
di un balcone, l’onomastico
di una rosa.

Franco Arminio




...Il prezioso strumento della parola
levigata e lucente nelle piccole perle
di Franco.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
O buon dio del buon dio di Raymond Queneau

O buon dio del buon dio che voglia ho
di scrivere una piccola poesia.
Giusto adesso ne passa una.
Piccola piccola piccola
vieni qui che ti infilo
sul filo della collana delle mie altre poesie;
vieni qui che ti immetto
nel supercomplesso delle mie opere complete;
vieni qui che ti impappetto
e t’inrimo
e t’inliro
e t’impegaso
e t’inverso
e t’improso

porca vacca
se l’è data a gambe.



Dai, proponete!! TUNZZZ
 

Shoshin

Goccia di blu
Noi e il nostro essere qui,
noi che dobbiamo essere piu' cielo
e piu' terra, noi che dobbiamo
meravigliarci di essere qui
e cantare,
guardare con occhi generosi
e sorridenti.
Vivere troppo non serve a niente,
serve vivere il poco,
fraterni con gli alberi
e le formiche, devoti
alla neve, al sole,
al vento.

Franco Arminio


Mi sto dedicando ai versi di Franco Arminio.
Si dice poeta e paesologo,e i suoi versi sono
un viaggio attraverso i paesaggi dell'anima...
Immense distese di pensieri che si confondono
tra i rami degli alberi,i ciottoli delle viuzze antiche,
i vecchi casolari e le grandi distese di verde e sole
dei tanti paesi che visita e ama.
 

Orazio

Member
Noi e il nostro essere qui,
noi che dobbiamo essere piu' cielo
e piu' terra, noi che dobbiamo
meravigliarci di essere qui
e cantare,
guardare con occhi generosi
e sorridenti.
Vivere troppo non serve a niente,
serve vivere il poco,
fraterni con gli alberi
e le formiche, devoti
alla neve, al sole,
al vento.

Franco Arminio


Mi sto dedicando ai versi di Franco Arminio.
Si dice poeta e paesologo,e i suoi versi sono
un viaggio attraverso i paesaggi dell'anima...
Immense distese di pensieri che si confondono
tra i rami degli alberi,i ciottoli delle viuzze antiche,
i vecchi casolari e le grandi distese di verde e sole
dei tanti paesi che visita e ama.
Io l'ho ascoltato di persona ad un festival che organizza lui in estate.
E`davvero bravo,molto simpatico ed entra in vero contatto con la folla che lo ascolta.
Ce ne fossero piu`di poeti cosi`.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Va be', facciamo un minipoeticforum, una proposta mia e due di Shoshin. Se qualche altra persona vuole proporre qualcosa, siamo qui fino alla fine della fase dei commenti :mrgreen:
Ecco la prima :wink:

Spesso gli uomini si ammalano per essere aiutati.
Allora bisogna aiutarli prima che si ammalino.
Salutare un vecchio non è gentilezza,
è un progetto di sviluppo locale.
Camminare all’aperto è vedere le cose
che stanno fuori, ogni cosa ha bisogno
di essere vista, anche una vecchia conca
piena di terra, una piccola catasta
di legna davanti alla porta, un cane zoppo.
Quando guardiamo con clemenza
facciamo piccole feste silenziose,
come se fosse il compleanno
di un balcone, l’onomastico
di una rosa.

Franco Arminio
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho scoperto di recente le poesie di Franco Arminio, le trovo toccanti e prive di artifici.
E' così semplice il concetto espresso nel primo verso, eppure chi ci pensa mai? E siamo così poco attenti a ciò che ci circonda, alle cose che sembrano piccole ma possono assumere un diverso significato se "guardate" e non solo "viste", presi dalle nostre ansie e dalla nostra presunzione. Una poesia che potrebbe insegnare qualcosa, ma temo sinceramente che nel mio caso questa sensazione non durerà oltre il tempo della lettura.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco la seconda proposta.

O buon dio del buon dio di Raymond Queneau

O buon dio del buon dio che voglia ho
di scrivere una piccola poesia.
Giusto adesso ne passa una.
Piccola piccola piccola
vieni qui che ti infilo
sul filo della collana delle mie altre poesie;
vieni qui che ti immetto
nel supercomplesso delle mie opere complete;
vieni qui che ti impappetto
e t’inrimo
e t’inliro
e t’impegaso
e t’inverso
e t’improso

porca vacca
se l’è data a gambe.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questa poesia di Queneau mi ha colpito per i termini desueti (esistono tutti?) ma soprattutto per la leggerezza e l'ironia che il poeta riversa verso se stesso e verso la poesia stessa. Mi diverte l'idea della poesia che di fronte alla foga del poeta scappa, me la immagino come un animale giocattolo, forse un pulcino senza testa e con due zampette molto attive. Conclusione "non prendiamoci troppo sul serio, noi scrittori e poeti".
 

qweedy

Well-known member
Va be', facciamo un minipoeticforum, una proposta mia e due di Shoshin. Se qualche altra persona vuole proporre qualcosa, siamo qui fino alla fine della fase dei commenti :mrgreen:
Ecco la prima :wink:

Spesso gli uomini si ammalano per essere aiutati.
Allora bisogna aiutarli prima che si ammalino.
Salutare un vecchio non è gentilezza,
è un progetto di sviluppo locale.
Camminare all’aperto è vedere le cose
che stanno fuori, ogni cosa ha bisogno
di essere vista, anche una vecchia conca
piena di terra, una piccola catasta
di legna davanti alla porta, un cane zoppo.
Quando guardiamo con clemenza
facciamo piccole feste silenziose,
come se fosse il compleanno
di un balcone, l’onomastico
di una rosa.

Franco Arminio

Mi piace questa poesia, soprattutto trovo molto significativo l'inizio, se la malattia è una richiesta d'aiuto, sarebbe meglio aiutarsi l'un l'altro prima di ammalarsi.
Vedere il mondo che ci circonda con occhi nuovi, non frettolosi, vivere con lentezza per assaporare ogni piccolo incontro.
 

qweedy

Well-known member
Inserisco la seconda proposta.

O buon dio del buon dio di Raymond Queneau

O buon dio del buon dio che voglia ho
di scrivere una piccola poesia.
Giusto adesso ne passa una.
Piccola piccola piccola
vieni qui che ti infilo
sul filo della collana delle mie altre poesie;
vieni qui che ti immetto
nel supercomplesso delle mie opere complete;
vieni qui che ti impappetto
e t’inrimo
e t’inliro
e t’impegaso
e t’inverso
e t’improso

porca vacca
se l’è data a gambe.

Questa poesia è davvero stupenda, originale, ironica, un vero gioiellino. Trasmette molto bene l'esigenza, l'urgenza del poeta di partorire una poesia, di dare parole a un'ispirazione per sentirsi meglio, arrivare a sfiorare i versi con grande fatica, e poi sentirli sfuggire e ritrovarsi a mani vuote.
Non ho controllato, ma credo che i termini più che desueti siano futuristi, inventati, onomatopeici, e aprono al finale, poco poetico ma molto scherzoso.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Prossima proposta, sempre di Franco Arminio...se qualcuno vuole proporre può ancora farlo :)

Noi e il nostro essere qui,
noi che dobbiamo essere piu' cielo
e piu' terra, noi che dobbiamo
meravigliarci di essere qui
e cantare,
guardare con occhi generosi
e sorridenti.
Vivere troppo non serve a niente,
serve vivere il poco,
fraterni con gli alberi
e le formiche, devoti
alla neve, al sole,
al vento.

Franco Arminio
 
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