Oliva, Marilù - L'Odissea

estersable88

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L’Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d’amore di molte donne. C’è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C’è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le Sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C’è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C’è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c’è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà. In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell’eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo. In un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola alta sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.

Si può far brillare una figura femminile come merita senza per questo oscurare un uomo? Contrariamente a quanto credono molti uomini, sì, è possibile, e questo libro ce lo dimostra: la rivisitazione dell'Odissea di Marilù Oliva consegna a noi lettori abituati a non accontentarci delle letture scontate e già pronte, un quadro al femminile di grande potenza narrativa e di rara bellezza. È la storia del viaggio di Ulisse come lo conosciamo, più o meno sulla falsariga di quello tracciato da Omero, eppure è una storia completamente diversa. Perché? Perché le protagoniste qui sono le donne. E il bello è che Marilù Oliva non ha dovuto stravolgere nulla, non ha dovuto aggiungere personaggi al poema originario: le donne c'erano già, attive e presenti, a muovere i fili affinché si compissero le gesta del grande eroe, solo che noi le vedevamo appena, concentrati sul prode Odisseo, sulle sue peregrinazioni, sulle disavventure e sulle sue astuzie. Ci sono anche quelle, in queste pagine, ma non solo quelle. C'è la brama di una dea che, dopo aver tenuto in trappola un condottiero per sette anni, non vorrebbe lasciarlo andar via e gli promette l'immortalità; c'è una dominatrice che ammalia gli uomini con bellezza e premure e poi li tramuta in porci, ma che quanto ad astuzia trova in Odisseo finalmente un uomo con cui rivaleggiare; c'è una giovane principessa inesperta che, dopo aver negato il proprio cuore a tanti uomini, si innamora di uno che arriva nella sua terra derelitto e malconcio, ma con l'inconfondibile regalità nella persona; c'è la nutrice che, sottomessa nel ruolo che la società le ha imposto, conosce tutti i segreti della famiglia in cui dimora. E poi c'è lei, la moglie, la regina, non icona da venerare e manipolare, ma donna vera, tenace, ferma, fiera, astuta, che tiene testa ad un manipolo di uomini, che per rispetto delle convenzioni lascia che a comandarla siano altri meno sapienti di lei, ma che non smette mai di dimostrare il proprio valore, fino a rivaleggiare persino con l'uomo che attende incessantemente da vent'anni. E poi c'è la dea, lei che tutto sa e tutto vede, che cambia il destino di un uomo con il suo solo volere. Una riscrittura potente, con una prosa vibrante ed evocativa, che restituisce finalmente il loro posto d'onore a donne che per troppo tempo sono state relegate a mere comparse, senza, per questo, sminuire la figura dell'eroe. Perché la parità parte anche da qui, dal modo di raccontare una storia, dalle pagine di un libro.
 
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