Petrucci, Claudia - L'esercizio

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Giorgia incontra Filippo a una festa di laurea: lui si innamora della sua fragilità, lei si sente rassicurata dalla normalità di quel ragazzo laureato in Lettere, che ha dovuto rinunciare al giornalismo per dedicarsi al bar dei genitori. Come molti coetanei, la loro vita di coppia si scontra con ambizioni negate e costanti problemi economici, così Giorgia non riesce più a trattenere la sua inquietudine, che esplode quando ritrova per caso Mauro, il suo vecchio maestro di teatro. La recitazione era già stata per lei l'ancora di salvezza nei momenti più bui del suo passato, e il palco ora sembra finalmente riaccenderla. Ma incendiare un'anima irrequieta può diventare un esercizio rischioso se l'attrice protagonista perde di vista il confine tra realtà e finzione. Filippo e Mauro si troveranno complici e avversari al tempo stesso, sedotti da un gioco pericoloso per riconquistare Giorgia: scrivere il copione per la sua vita perfetta.


Giorgia, Filippo, Mauro. Mauro, Giorgia, Filippo. Filippo, Mauro, Giorgia. Giorgia, Giorgia, Giorgia.
Giorgia è il fulcro di questa storia. Lei, la sua malattia, la sua esistenza, il suo essere è il perno delle vite dei personaggi di questo romanzo. Giorgia, che con le sue azioni e soprattutto le sue omissioni, condizionerà la vita di Filippo e cambierà quella di Mauro; Giorgia che, prima attrice della compagnia, si prende la scena col suo dolore, le sue stranezze, la sua fragilità, la sua forza. Giorgia che, divorata da un mostro che le cresce dentro, fa un gesto inconsulto, finisce in clinica e anche da lì impone l'attenzione su di sé al punto che Filippo, il suo ragazzo, e Mauro, il suo amico e maestro di teatro, inventano un piano, una prova, un esercizio per farla ritornare in vita, per farla ricordare, per far sì che torni quella che era prima. Ma una persona, per quanto si cerchi di plasmarla secondo il nostro sentire, non sarà mai ciò che era. Sarà solo la proiezione di ciò che noi vogliamo che sia, solo la proiezione dal vero di ciò che noi conosciamo di lei. Per quanto provino a tracciare i contorni della sua vita, Filippo e Mauro dovranno fare i conti con l'essenza di Giorgia, perché, accada quel che accada, Giorgia è se stessa, corpo e mente unici e divergenti dall'immagine che gli altri hanno di lei. E spetta solo a lei decidere come gestire il suo personaggio.
L'esercizio è un ottimo esordio letterario, un'opera prima originale, scritta con penna sicura, senza giocare su sentimentalismi facili, luoghi comuni o stereotipi. Tuttavia – e da qui la valutazione personale non altissima – ne sono uscita oltremodo turbata, angosciata, stremata. Per tutta la durata della lettura non sono riuscita ad entrare nelle pagine, né ad empatizzare con nessuno dei personaggi: c'era sempre qualcosa che mi disturbava, che mi respingeva, senza per questo indurmi ad abbandonare la lettura. Credo sia, però, una mera questione di sensibilità diverse oltre che di gusto narrativo, ecco perché consiglio comunque la lettura. A prescindere dalle remore e dai gusti personali che non mi portano a promuoverlo a pieno, L'esercizio è un libro particolare e a suo modo audace, che si distingue in una narrativa italiana troppo uguale a se stessa. Perciò… se vi capita, dategli una possibilità, magari incontra il vostro gusto di lettori che può essere diverso dal mio.
 
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