Bar-Yosef, Yehoshua - Il mio amato

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Nella cornice di Meah Shearim, il quartiere ultraortodosso di Gerusalemme, dove abitano i chassidim, trasgressione e rigore della fede si scontrano in un dramma tutto interiore in cui il protagonista paga la sua spietata lucidità nei confronti di se stesso con l'accettazione di una maschera che lo relega in una solitudine senza fine.

Il protagonista del libro di Bar-Yehoshua è un cinquantenne, Asher Halpern, uno scriba dei tempi moderni, cioè un miniatore di testi sacri da vendere ai fedeli in Israele e in America. Si guadagna la vita e diviene benestante copiando in bella calligrafia le sacre parole, pur non disdegnando la lettura, in segreto, di libri profani e in lingua straniera, proibiti dalla severissima etica giudaico-ortodossa.

Il comportamento di Asher appare ineccepibile: la sua unica passione sembra essere il gioco degli scacchi, solo con altri ortodossi, e non lascia trapelare all'esterno i suoi "vizi". Nel suo intimo, però, è cosciente di non avere fede, di limitarsi a seguire un comportamento precodificato da tempi immemorabili. Sa di aver perso la fiducia nel Signore e la passione fanatica tipica degli ultra-ortodossi verso la religione.
Vedendo il quindicenne Channa, durante la cerimonia del bar mitzvah, Asher s'invaghisce di lui, alla vista dei tratti delicati e ancora infantili del giovane: "Mi è divenuto chiaro di essere afflitto da quella perversione che non voglio nominare..."
Asher è sconvolto ma consapevole di quello che gli succede: "Riconosco ancora con tutto il cuore, se non con la ragione, il senso di un peccato grave e il totale ribrezzo per esso".

Di certo non è un caso se il tema centrale di questo romanzo breve – la passione omoerotica di un quarantacinquenne chassidico per un adolescente – si sviluppa solo oltre la metà del libro. È come se, prima, per l’autore sia necessario farci conoscere l’ambiente, poiché è proprio questo microcosmo di tradizione e devozione il vero protagonista del racconto.

Un romanzo breve molto scorrevole, chiaro, di solo 105 pagine che trasmettono molto bene l'intimo dilemma tra il senso del dovere e il piacere trasgressivo.
Il senso di appartenenza alla comunità è più forte di tutto, anche della passione erotica, che diventa un tormento segreto e tutto interiore: “accanto alla paura abissale provavo un piacere oscenamente sfrenato per avere scoperto simili sorgenti segrete. Durante le poche settimane che trascorsi in compagnia di Channa, il mio corpo conobbe brividi di piacere mai provati”.
 
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