Engberg, Katrine - Il guardiano dei coccodrilli

estersable88

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Davanti al corpo tagliuzzato di Julie, giovane studentessa trovata morta nel suo appartamento, la polizia di Copenaghen non ha risposte: la sola traccia lasciata dall'assassino sembra essere il misterioso disegno, simile a un origami, che la lama di un coltello ha inciso sul viso della ragazza. A guidare le indagini è l'investigatore Jeppe Kørner, affiancato da Anette Werner: lui – con l'aria del classico sbirro separato – in profonda crisi di autostima, lei energica e dirompente, sempre di buonumore. La loro attenzione si concentra sulla padrona di casa, che vive al terzo piano della stessa graziosa palazzina in cui è stato rinvenuto il cadavere, nel centro storico della capitale danese. Docente di letteratura in pensione con la tendenza a organizzare scintillanti cene mondano-artistiche, Esther de Laurenti si rivela infatti essere un'aspirante scrittrice di gialli. E, curiosamente, l'omicidio di cui si legge nel manoscritto a cui sta lavorando ricalca esattamente le modalità con cui è stata uccisa la sua inquilina. Un collegamento tra finzione e realtà troppo clamoroso perché possa essere ignorato. Con la leggerezza e l'ironia che la contraddistinguono, Katrine Engberg è la sorprendente rivelazione del poliziesco scandinavo, di cui rinnova la tradizione con una voce fresca, la ricchezza emotiva e psicologica dei suoi personaggi, i colpi di scena e una profonda sensibilità nel ritrarre gli abissi dell'animo e i destini umani.

Il guardiano dei coccodrilli è il primo capitolo di una serie thriller destinata a fare successo: il libro è ben scritto, l'autrice rivela una sorprendente maturità nel destreggiarsi con colpi di scena, intrecci e piani paralleli. La tensione è ben calibrata, i personaggi sono caratterizzati con cura, tranne i due protagonisti la cui caratterizzazione appare volutamente in divenire, dato che verosimilmente saranno presenti anche nei successivi volumi della serie. Il delitto, o meglio la serie di delitti appare ben costruita, decisamente macabra ed inquietante. Il colpevole è intuibile, parecchio intuibile, per la verità, ma non lo è lo sviluppo concreto della trama, così che si resta piacevolmente in attesa dei risvolti che la Engberg centellina con attenzione. Ho trovato questo libro piacevole da leggere, nonostante le scene macabre, e devo dire che mi fa piacere che ci sia una nuova voce promettente nel thriller nordico che, a parer mio, negli ultimi anni stava vivendo una lenta ma inesorabile stagnazione.
 
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