Fallaci, Oriana - Niente e così sia

Palmaria

Summer Member
Questo libro è il diario del primo anno trascorso dalla Fallaci in Vietnam quale corrispondente di guerra. In esso vengono raccontate e descritte le battaglie cui la scrittrice ha assistito, spesso proprio in prima linea, vengono riportati gli incontri e le interviste che le sono state rilasciate dai maggiori protagonisti di quella guerra, ma soprattutto il libro non prende posizione a favore dell'una o dell'altra fazione, raccoglie testimonianze di come la guerra, che a lungo ha pressochè ininterrottamente afflitto il Vietnam, abbia sconvolto la vita di tutto il popolo vietnamita, a prescindere dalla sua fedeltà all'uno o all'altro regime, costringendo milioni di giovani ad abbandonare le loro terre e le loro famiglie e a dirigersi marciando verso una morte praticamente certa.
Proprio a partire da queste testimonianze, tristemente comuni in ogni conflitto, Oriana Fallaci compie una serie di riflessioni sulla guerra in generale e sulle sue brutture, si interroga sul perchè gli uomini non siano ancora riusciti ad estirparla dopo secoli e secoli di massacri e giovani vite sacrificate, su come spesso il giusto e l'ingiusto siano concetti quantomai relativi ed il bene ed il male stiano in ambedue gli schieramenti.
Questo libro, in realtà, ruota interamente intorno ad una domanda rivolta alla giornalista dalla sua sorellina poco prima della sua partenza per il Vietnam: "Ma la vita, cos'è?". E, soprattutto nelle ultime pagine del libro, la Fallaci cerca di dare, in base alla sua esperienza, una risposta a questa domanda, usando parole destinate a rimanere indelebilmente nella memoria del lettore.
Un libro duro, intenso, schietto, come la vita della scrittrice e giornalista, un libro da non dimenticare!
 

franceska

CON LA "C"
Tutto inizia il giorno prima della partenza. Elisabetta 5 anni domanda:" la vita cos’è?.."
Il giorno dopo, la partenza per il Vietnam. A quei tempi per un giornalista era facile trovarsi in mezzo alla guerra, o perché lo aveva chiesto o perché ce lo avevano mandato. Oriana Fallaci lo aveva chiesto (novembre 1967) e la prima sera, affacciata alla finestra di un albergo davanti ai colpi di cannone e ai muri che tremavano in mezzo alla guerra, decise che a Elisabetta avrebbe scritto un diario:
“Tu che non sai perché rido così forte quando rido, e piango così fitto quando piango, e mi accontento di così poco quando mi accontento, ed esigo tanto quando esigo. Tu che non sai come la vita sia molto più del tempo che passa fra il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore, su questo pianeta dove gli uomini fanno miracoli per salvare un moribondo e le creature sane le ammazzano a cento, mille, un milione per volta.”L’autobiografia di un documento storico che la Fallaci inietta direttamente nelle ossa, nel cervello… nel cuore.
“Dacci oggi il nostro massacro quotidiano, liberaci dall’insegnamento che ci dette tuo Figlio, tanto non è servito a niente e così sia”
 

valek77

New member
Non apprezzo molto la Fallaci ma questo libro è veramente bello, se ne si dovrebbe quasi rendere obbligatoria la lettura . La scrittrice è stata terribilmente realistica in quest'opera , qualcuno la potrebbe anche definire cinica ma ma tutto ciò che fa è dire le cose come sono invece che come dovrebbero essere. Le canta veramente a tutti e non salva neanche se stessa. Se vi dovesse capitare per le mani leggetene almeno il primo capitolo e poi fatemi sapere ;-)
 

elena82

New member
Trovo che con questo libro la Fallaci riesca a portarti dentro alla guerra e a tutto ciò che porta. Il suo stile è inconfondibile, la sua penna è magica. Lo consiglio, come quasi tutti i suoi libri.
 

velmez

Active member
è il primo libro che lgo della Fallaci e credo proprio che mi getterò a capofitto nella lettura dei suoi libri...
ho sempre amato il giornalismo di guerra, ma ho sempre letto libri e articoli scritti da uomini...
l'occhio di una donna è più razionale: mentre l'uomo prende i fatti come vengono, se ne stupisce, si inorridisce o se ne compiace... una donna non smette di chiedersi il perchè, di analizzare le cose, di chiedere e osservare per capire...
la mia visione di queste cose è spesso più vicina a quella maschile, ma ho trovato estremamente interessante questo diario, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo capitolo!
 
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