Stokholma, Ema - Per il mio bene

qweedy

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"Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica.

Questo libro in cui Ema Stokholma racconta con parole semplici e dure il suo passato, al tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Moguerou, è sconvolgente. Sono 200 pagine terribili, viene da chiedersi come possa una persona ricostruirsi e rimettere assieme i propri pezzi dopo un'infanzia così violenta.
La mamma era stata violentata dal padre e ripropone la stessa modalità brutale di annientamento sui propri figli, soprattutto sulla figlia femmina.
La scuola forse avrebbe dovuto accorgersi di questa bambina maltrattata e problematica, che vomita continuamente, che ha lividi, che scappa di casa, che viene bocciata, che con il suo comportamento violento cerca di attirare l'attenzione.

Consigliato, ma molto duro.
Voto 5


"Questo libro deve farvi sapere che esistono delle madri che, purtroppo, per problemi psicologici gravi e pregressi, non riescono a fare le madri e devono essere aiutate. La gente da fuori, anche se ci si nasconde, non può non capire che qualche cosa non va e quello che chiede Ema è di non voltarsi dalla parte opposta perché "sono cose private".

“A quattro anni mia madre mi diede un pugno. Non era la prima volta che succedeva, ma era la prima volta che lo faceva in macchina. Ho capito che non sarei stata al sicuro in nessun posto”.

“Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima.

 
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