Lackberg, Camilla - Il gioco della notte

estersable88

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Tradotta in sessanta Paesi, oltre venti milioni di copie vendute, Camilla Läckberg è il crime svedese.
Mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell’anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. E ben presto un passatempo un po’ malizioso deflagra nell’occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità.
Quattro ragazzi, la notte di Capodanno. La festa, l’ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre più alta. Camilla Läckberg scandaglia magistralmente gli abissi dell’adolescenza e il luogo più oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia.
Prima edizione mondiale.

In questo suo ultimo libro, un romanzo breve e intenso di appena 120 pagine, Camilla Lackberg dà mostra di un suo grande talento che avevamo già avuto modo di apprezzare in altre sue opere: la capacità di analizzare e spiegare con parole semplici le dinamiche mentali degli adolescenti e le forme più o meno acute di disagio che vivono. Un disagio che è spesso causato dal loro rapporto con la società, con la famiglia, gli amici, la scuola, le aspettative altrui, i traumi inferti da adulti che dovrebbero proteggerli e invece non lo fanno. L'espediente utilizzato dalla Lackberg per porci di fronte a questi problemi è, in questo caso, la festa dell'ultimo dell'anno in due ville contigue di un quartiere bene di Stoccolma: in una ci sono quattro ragazzi, quattro amici alle soglie della maturità, nell'altra i loro genitori. In una corsa a precipizio verso il vuoto mascherata da gioco malizioso, assistiamo al disvelarsi di storie tanto disturbanti quanto comuni sulle quali, anche se vorremmo, non possiamo girare lo sguardo. Il finale è decisamente discutibile, ma beh, Camilla Lackberg non è un'autrice di romanzi rosa… è pur sempre un'autrice di crime. Non ci si aspetti da questo libro una storia complicata, salti nel tempo o particolari tecniche narrative: è un romanzo breve, ma intenso, come scrivevo all'inizio, che racconta storie semplici nella loro complessità. Non è un capolavoro, non fa parte di nessuna delle due serie già lanciate da quest'autrice… quali sono dunque i motivi per leggerlo? È un'occasione in più per riflettere sull'adolescenza, i suoi bisogni, l'impatto dei traumi e le responsabilità degli adulti; è scritto discretamente; è una storia breve che si fa leggere senza difficoltà. Consigliato per una lettura veloce, ma non banale.
 

MonicaSo

Well-known member
Letto in un pomeriggio... non è molto impegnativo; sono rimasta un pochino delusa perché pensavo che ci sarebbe stata una "redenzione", se non per tutti i protagonisti almeno per qualcuno... invece...
 
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