Gide, André - Gli ultimi anni di Oscar Wilde, dandy decaduto

francesca

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Piccolo libriccino di una cinquantina di pagine, con cui Gide spiega di voler rendere giustizia all’amico Oscar Wilde nei suoi ultimi anni di vita. Una specie di risarcimento in memoria che Gide vuole tributare a questa persona così singolare quasi a compenso della fine solitaria e della misera processione di pochi amici che hanno accompagnato la sua bara.

Ma il contributo di Gide, benché gustoso e condito delle storie e aneddoti che Wilde gli ha regalato personalmente e quindi originali e unici, è davvero ben poca cosa rispetto alla parabola della vita di Wilde.

A tal punto che rimane il sospetto che Gide abbia scritto libriccino più per alleggerirsi dei propri sensi di colpa per essere stato uno di quegli amici che non c’erano quando il più famoso dandy dell’epoca moderna è caduto in disgrazia. O forse ancor per la vergogna del sollievo allo scampato pericolo di non essere stato lui stesso esposto al pubblico ludibrio, imprigionato, minato nel fisico e nello spirito per le sue tendenze sessuali.

Alla fine, quindi un libro di cui non si capisce lo scopo principale. Sembra quasi che Gide abbia paura di scoprirsi davvero fino in fondo e che lasci a Wilde fare la parte da padrone della narrazione, raccontando i suoi ultimi giorni attraverso pochi tratti descrittivi del suo decadimento fisico e molto di più attraverso le parole dello stesso Wilde.

Francesca
 
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