Ok, adesso dico la mia:
L'inizio è un po' ingenuo... il cliché del poliziotto che vede lo scempio perpetrato dal serial killer e si fa prendere dal panico e dalla repulsione.
Poi inizia il racconto, che tutto sommato si fa leggere, ma secondo me presenta alcuni passaggi dubbi:
-questo iguana come fa ad assumere tanto bene l'aspetto delle proprie vittime?
-il cieco come fa a trovare il numero di telefono della Negro? (non basta mettersi sulla frequenza su cui lavora l'apparecchio)
-quando il cieco si è trasformato da acuto ascoltatore in rain man? (una volta accettato di collaborare con la polizia si mette ad ascoltare 6 scanner contemporaneamente, con tanto di musica di sottofondo, e becca due monosillabi dell'iguana proprio mentre era preso dalla conversazione con Grazia!!!)
-come riesce l'iguana a scoprire dove vive il cieco?
(tralascio di menzionare quando Grazia e Simone vanno a quel ritrovo di studenti in cui molti, per una sfortunata coincidenza, portano le cuffie, cosa che a me sembra una forzatura).
Inoltre, in generale, ci sono state alcune scelte narrative che non condivido. Secondo me l'innamoramento della Negro per il cieco, oltre che fuori luogo, è troppo veloce e lascia perplessi, perché non sufficientemente giustificato... così come l'assurda scena d'amore dopo che è appena morta la madre di lui ed è sotto protezione.
Il finale poi è il classico da film thriller, in cui ci deve essere un confronto diretto tra assassino e poliziotto, con altrettanto classico finale a lieto fine.
Tutto sommato pensavo peggio, Lucarelli cerca qualche frase ad effetto ma senza esagerare, cade troppo nel già visto, soprattutto nel finale, e non caratterizza ottimamente tutti i personaggi, ma alla fin della fiera scrive un librettino che concede lo svago desiderato. 6- per la simpatia.