Marai, Sandor - Il sangue di san Gennaro

Minerva6

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Di Marai quest'anno avevo già letto ed apprezzato il più noto Le braci e qualche mese dopo L'eredità di Eszter. Ho deciso di proseguire con questo perché mi serviva un libro ambientato nella mia regione per la sfida RC.
È del 1965 ed è stato scritto in seguito al suo esilio a Posillipo, quartiere di Napoli, dal '48 al '52.
All'inizio mi aveva preso poco perché non c'erano personaggi definiti a cui legarsi ed identificarsi, come piace a me. Però le descrizioni di Napoli e dei napoletani le ho trovate da subito realistiche pur essendo io distante dal capoluogo, anzi, abito verso il Lazio, quindi forse mi sono sembrate giuste più in base a degli stereotipi noti a tutti.
Nella seconda parte quando l'attenzione viene focalizzata sulla coppia di stranieri, in particolare sull'uomo, che tutti credono capace di poter redimere il mondo, la narrazione diventa più avvincente e coinvolgente.
Lo consiglio, ma solo dopo aver già letto altro.
 

Minerva6

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Mi ero dimenticata di postare queste cose che avevo segnato:
A Napoli nessuno va di fretta
I poveri danno sempre agli altri proprio perché sono poveri e sanno bene cosa significhi la fame
C'è il testimone oculare di professione... Chissà se esiste ancora?
E poi ecco un paio di citazioni:
Se la follia si trasforma in una condizione quotidiana bisogna fare qualcosa.
Ovunque saremo, in Italia, su di noi splenderà pur sempre lo stesso sole, con i suoi raggi fitti, ustionato e implacabili, quel sole che ha effetti simili alla morfina, ti rende languido e felice... una morfina fredda e ardente, che rende l'uomo sobrio ed ebbro al tempo stesso, quando viene investito da quell'oppiaceo
rifulgente.
 
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