Deaver, Jeffery - L'uomo scomparso

Hoya

Duck Member
Lincoln Rhyme, detective forense tetraplegico, è alle prese con un nuovo caso. Amelia Sachs, l'agente/amante già presente nei libri precedenti lo aiuta nel risolvere il caso difficile di un illusionista che uccide la gente con trucchi di magia, mettendoli alla prova con alcune delle più famose fughe di Houdini. Attraverso l'illusionismo il Negromante, come viene soprannominato, riesce a sfuggire alla cattura numerose volte e, attraverso il trasformismo, può trasformare il suo aspetto fisico e il suo modo di comportarsi rendendo impossibile ai detective la sua cattura. Il tutto è ambientanto in un clima "caldo". Infatti in ballo c'è la fuga di un prigioniero politico,una vendetta e false identità.

Bello bello bello!!
Letto quasi d'un fiato. :)
Anche questa volta Deaver non si smantisce e ci regala un libro carico di suspance e ricchissimo di colpi di scena e "diversioni" :mrgreen::wink:
Ottimo! :p
 

Sant'uomo

Mac Member
Beellissimo...immaginavo ti sarebbe piaciuto! anzi, visto che sono qui lo voto!
 

kikko

free member
A me i maghi e i giochi di prestigio mi hanno sempre affascinato. Se aggiungiamo a questa passione un ottimo romanzo di Deaver, bhe è come fare tombola !! Seguaci di Deaver non perdetevi questo libro !!!
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' sempre un piacere prendere in mano un libro di Deaver, i personaggi ben caratterizzati e lo stile fluido sono una garanzia. Lo sfondo della storia, trucchi magici, illusionismo, diversioni, è interessante e coinvolgente, l'unico neo, secondo me, è la fine che ho trovato un pò "tirata" ed esagerata, per il resto, ottimo thriller!!
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Una delle capacità innate e più sorprendenti di Jeffery Deaver è, a mio parere, quella di riuscire a far sembrare credibile anche la storia più assurda. E far trovare credibile ad una mente improntata alla razionalità come la mia una storia di maghi e trucchi da circo… vi assicuro che non è impresa facile. Eppure…
Per descrivere questo quinto volume della saga di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs mi vengono in mente vari paragoni: potrei assimilarlo alle scatole cinesi, un primo delitto che ne nasconde e ne genera tanti altri; oppure potrei usare un esempio fatto dallo stesso Deaver in queste pagine, ossia il metodo Suzuki con cui si insegna ai pianisti in erba ad affrontare gli esercizi completando vari livelli di difficoltà; oppure potrei paragonarlo ad un difficilissimo videogioco dove per progredire bisogna affrontare varie “missioni” a livelli crescenti di complessità. Ma, fondamentalmente, questo thriller si basa su un unico concetto: una gigantesca, abbagliante illusione. Il suo protagonista, il killer, il negromante, è un portentoso illusionista che utilizza i più pericolosi trucchi di magia per uccidere le sue vittime e, per farlo, non esita a commettere altri crimini collaterali al suo piano, delle “diversioni” al solo scopo di confondere chi indaga e allontanarlo dall’obiettivo principale: una vendetta programmata e pianificata per anni, un crimine quasi perfetto. Ma Rhyme, a suo modo, è un illusionista altrettanto bravo, altrettanto in grado di entrare nella mente del killer e di non lasciarsi ingannare dai suoi trucchi. E così la caccia si snoda in un susseguirsi di colpi di scena che sembrano davvero non finire mai: nulla, davvero nulla, in questa storia è come appare.
E siamo di fronte, ancora una volta, alla manifestazione della bravura di un grande scrittore: non posso farci nulla, la mia stima per Deaver aumenta ad ogni nuova lettura della sua vastissima produzione. Sì, volendo superare le considerazioni personali, devo ammettere che molte cose sono, per così dire, “tirate per i capelli” e poco realistiche, ma nel complesso tutto torna, tutto è funzionale allo spettacolo, nessuna nota stonata, “il pubblico ha perso e l’illusionista ha vinto!”… anche stavolta.
Lo stile è il “solito”: colpi di scena, velocità, momenti di angoscia e riflessione alternati a momenti di azione convulsa. E sullo sfondo le vicende personali di Lincoln e Amelia che progrediscono con il loro affiatamento. Nulla, davvero nessun dettaglio, è lasciato al caso nei libri di questo genio del thriller, di quello che ormai è diventato uno dei miei autori preferiti in assoluto. Se ancora non si fosse capito, lettura assolutamente consigliata, non staccata però dai precedenti volumi della saga.
 
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