Battisti, Lucio

Candy Candy

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wikipedia ha scritto:
1965: Lucio Battisti conosce Mogol, con cui allaccia un rapporto professionale e di amicizia molto proficuo
1967: La coppia artistica firma 29 Settembre, clamoroso successo degli Equipe 84
1969: Presenta a Sanremo Un'avventura. Vince il Festivalbar con Acqua azzurra, acqua chiara. Scrive per Patty Pravo il brano Il Paradiso e per i Formula Tre Questo folle sentimento, molto popolari e incide Mi ritorni in mente, classico del suo repertorio. Pubblica il primo album, Lucio Battisti, antologia dei suoi primi successi.
1970: Bissa il successo dell'anno precedente con Emozioni, il suo primo album a arrivare in vetta alle classifiche di vendita. Vince il Festivalbar con Fiori rosa, fiori di pesco. Matura la scelta di abbandonare le manifestazioni canore.
1971: Cambia etichetta dalla Dischi Ricordi alla Numero Uno, fondata da Mogol. Pubblica Amore e non amore, primo per sei settimane. Registra due singoli di strepitoso successo Pensieri e parole e La canzone del sole ed è coautore con Mogol dei brani Amore caro, amore bello, Amor mio e Eppur mi son scordato di te, portati al successo da altri interpreti.
1972: Esce Umanamente uomo: il sogno, primo per tredici settimane e da cui è estratto il famoso singolo I giardini di Marzo.
1973: Raggiunge probabilmente l'apice della popolarità, pubblicando Il mio canto libero e Il nostro caro angelo, i due album più venduti dell'anno.
1974: Al ritorno da un viaggio con Mogol in America Latina, registra Anima latina, album atipico ma di successo.
1976: Pubblica Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera, da cui è tratto il singolo più venduto dell'anno, Ancora tu. Il progressivo allontanamento col pubblico si concretizza nella decisione di Battisti di non programmare altri concerti o tour e ufficializza il suo ritiro dalla vita pubblica.
1977: Io tu noi tutti, da cui estrae il singolo Amarsi un po' (nuovamente il più venduto dell'anno), viene tradotto anche in lingua inglese, con l'album Images, accolto con diffidenza all'estero.
1978: Ottiene il più grande successo commerciale con il 33 giri Una donna per amico, oltre un milione di copie vendute.
1980: Si incrina il rapporto con Mogol, con cui pubblica il suo ultimo album insieme, Una giornata uggiosa. Se ne trae l'omonimo singolo, celebre per il brano inciso sul retro, Con il nastro rosa.

1982: A seguito della rottura con l'amico paroliere, Battisti incide E già, spiazzando il suo pubblico che accoglie il disco poco calorosamente. I testi li scrive la moglie sotto lo pseudonimo di Velezia.
1986: Dopo quattro anni di silenzio, Lucio si ripresenta con Don Giovanni, 33 giri nato dalla collaborazione con Pasquale Panella.
1988: Esce l'album L'apparenza, con buon apporto di critica ma inviso al grande pubblico. È l'ultimo disco di Battisti ad arrivare al primo posto della classifica.
1990: Esce l'album La sposa occidentale.
1992: Esce l'album Cosa succederà alla ragazza.
1994: Esce l'ultimo album di Lucio Battisti, Hegel, per cui si avvale dell'ultima volta della collaborazione del poeta Panella.
1998: Dopo lunga malattia, forse motivo del suo progressivo allontanamento dalla vita pubblica, Lucio Battisti muore in un ospedale di Milano il 9 settembre, a 55 anni.

debaser.it ha scritto:
Con Hegel Battisti è al capolinea, a meno che negli anni trascorsi tra la pubblicazione di questo disco e la morte, il nostro cantautore abbia avuto la forza di andare oltre. E il punto è proprio questo: fin dove Battisti poteva arrivare dopo Hegel? Il disco è infatti l'approdo finale della fase più criptica del Battisti sperimentale.

Qui non si ammica più agli anni sessanta, che ancora emergevano nel precedente CSAR. Qui si va oltre: ascoltate i 4 minuti de La voce del viso, una canzone sparata a un bpm prossimo ai 180, un falsetto che ondeggia intorno a frequenze sconosciute anche ad interpreti donna, un testo contorto eppure clamorosamente chiaro, chitarre e tastiere effettate che si fondono le une con le altre. Gli strumenti tradizionali in tutto l'album sono meramente decorativi, le chitarre di CSAR sono sommerse dai loop elettronici, gli arrangiamenti orchestrali de La sposa occidentale sono tappeti di tastiere, la batteria fuoriesce oramai da un sintetizzatore.
Eppure questo disco non è un disco senz'anima, anzi, è una musica nuova, roboante, ridondante di sovrapposizioni di suoni, indissolubilmente invischiata in liriche praticamente perfette. Panella, il paroliere, fa il suo lavoro senza più porsi alcun problema sulla musicabilità del testo; sa che il Battisti degli anni '90 può scrivere la colonna sonora anche di un elenco telefonico, e quindi non scrive più rime ad effetto, non cerca assonanze assolutamente musicali, spesso ignora anche la fluidità del testo. I classici escamotage degli autori sono questa volta quasi elusi, anzi ingannati:


Ti spadroneggia allora il tuo godio,
disincantato in quanto,
più è restio al racconto lenitivo,
al riassunto giulivo, e non è riso appunto,
e non è pianto il tuo perché racconta il riso e il pianto è il suo riassunto

"riassunto" arriva quando ormai sembra troppo tardi, ma è una rima così nuova e azzeccata che l'aggancio riesce in pieno! Esempi del genere abbondano pressocchè ovunque e quando la musica non riesce ad inseguire il testo è il testo che si piega, col cantato, alla musica.
Hegel non è il capolavoro di Battisti e neanche un capolavoro in seno alla musica italiana.
E' più che altro un esperimento estremo, forse irripetibile, un limite massimo, un picco, irraggiungibile anche solo nel semplice livello tecnico-compositivo.
Non è un disco indispensabile, perchè non serve a capire nient'altro che il disco stesso. Se quindi siete coraggiosi compratelo. Se siete anche pazienti, ascoltatelo almeno venti volte. Se inoltre amate la musica al ventunesimo ascolto amerete anche questo disco.
Battisti nel suo periodo "mogoliano " è senza dubbio bravissimo ma devo ammettere che io adoro la prodizione "pannelliana" i testi sono talmente particolari e pieni di molteplici letture che ogn volta che li ascolto trovo qualcosa di nuovo, qualche doppio senso nuovo qualche chiave di lettura particolare è come "tradurli" e non so se ci becco sempre con le chiavi di lettura ma mi diverte provarci. :mrgreen:
 

darida

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Mi piace! E poi mi fa cantare, santo cielo quanto canto insieme a Lucio e quanto e' poco importante che sia stonata come una campana! e com'e'...liberatorio farsi una bella cantata insieme :D
 
Quale persona di nazionalità italiana non sa almeno un verso delle sue canzoni? Ha fatto la storia della musica italiana, cantando temi e sensazioni profonde con una melodia soave...unico e irripetebile!
 
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse
e l'innocenza sulle gote tue
due arance ancor più rosse...


In un mondo che non ci vuole più
il mio canto libero sei tu...


E mi fermo solo a due, ma potrei continuare!
 

Candy Candy

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si puarò bellissima ma secondo me il battisti migliore è questo




Estetica
(Battisti-Panella)
Ecco che siamo
la viva immagine di una
distilleria abusiva che
goccia a goccia
secerne puro spirito.

Noi dietro una colonna ridevamo per l'aneddoto,
e ci contrastavamo amabilmente
su aria, fiato e facoltà vitale,
su brio d'intelligenza,
sull'indole e sull'estro,
soffio, refolo, vento e venticello,
sull'essenza e sulla soluzione,
sul volatile e sulla proporzione,
sul naturale e sul denaturato.


fa strano scriverlo :YY ma io voto per pannella sicuramente Mogol è un grande paroliere ma Pannella mi affascina.



Almeno l'inizio
(Battisti-Panella)


Che cosa avresti fatto per sentirti un po' più sola
e per dolcemente navigare
sul dorso o sul tuo petto,
e fare una capriola
che ribaltasse il cielo.
Lì c'eran tutti predisposti i baci
asciutti e meno e tutti i desideri,
e le istintive applicazioni di te
eran montate ad arte accanto al tuo profilo,
vicino ad ogni tua parte. E tu dicevi "Ancora un altro poco
e se non tutto almeno un po' d'inizio".
Fare si può fare ed anche disfare,
ma è un'impalcatura.
Dipende da chi sopra ci sale.

Hegel

(Battisti-Panella)
Quando tutto è perduto non resta che la cenere e l'amore;
e lei nel suo bel nome era una Jena.
Chi di noi il governato e chi il governatore
son fatti che attengono alla storia.
Chi fosse la provincia e chi l'impero
non è il punto:
il punto era l'incendio.
Erano gli esercizi obbligatori estetici,
le occhiate di traverso, e tu guardavi indietro;
c'eravamo capiti, capiti all'inverso.
Ci diventammo leciti per questo.
D'altronde, d'altro canto.
A volte essere nemici facilita.
Piacersi è così inutile.
Un bacio dai bei modi grossolani
sfuggì come uno schiaffo senza mani.
Talmente presi ci si rese conto
d'essere un'allegoria soltanto quando
ci capitò di dire, indicando il soffitto col naso,
di dire "Noi due" e ci marmorizzammo.
La corda tesa, amò l'arco
e la tempesta la schiuma,
il cuore amò se stesso,
ma noi non divagammo.
L'animo umano è nulla se non è
una pietra da scalfire ricavando
i capelli e il suo bel piede.
Era la collisione, il primo scontro epico,
perché non scritto ma cavalcato a pelo,
ed ognuno esigeva
la terra dell'altro,
le mani, la terra, la carne, il terreno.


La bellezza riunita
(Battisti-Panella)

Mi apparisti vestita
e più carpita da me
più che tu non lo fossi.
Misurarti la vita
mi pare proprio che sia
tutto quello che posso.
La bellezza riunita
ha più difesa di sé;
mi dicesti "Sospira".
Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio;
la totale pienezza di te
dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa
del sinistro, mista alle piegature, e declinava.
Di te, in te stessa, l'attività assoluta
era una lotta contro la natura
che è dimessa al vento,
succube alla furia.
Ma tu non soccombevi,
eri impennata
sulla tua forma finita e creata.
E la tua finitezza superavi
sapendo, di te stessa,
non solo di convessa, di concava, di cava,
umana, pelle umana. E la realtà finiva
e il vero cominciava. Certo imbruniva,
ma imbruniva fuori.
All'interno i colori
erano luci spente,
umiliate dalla tua bocca ponente.
Dopo un po' si vedeva
soltanto quello che può
perdonare la vista.
E scoprire le gambe,
fu qui la tua miglioria,
per distinguere meglio.
Ogni tuo gesto è compreso
in tutto quello che sa
di te stessa quel gesto.
 

elydark

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Quale persona di nazionalità italiana non sa almeno un verso delle sue canzoni? Ha fatto la storia della musica italiana, cantando temi e sensazioni profonde con una melodia soave...unico e irripetebile!

E' uno dei pochissimo cantanti dell'epoca che mi piacciono veramente, anche io penso che sia difficile trovare un italiano che non lo conosce, inoltre "la canzone del sole" è la prima canzone che insegnano a suonare con la chitarra
 

moira78

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Un libro su Battisti e Panella

Adoro Battisti da sempre. A 15 anni scrissi un libro in cui davo la mia personale interpretazione ai testi che Panella scrisse per i suoi ultimi, bellissimi dischi. Oggi (dopo tanta attesa e sforzi) è possibile per chiunque acquistarlo, è tutto spiegato nel mio blog se vi interessa:

www.battistipanella.splinder.com
 

Francesco

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Battisti è un cantante formidabile. E' un genio.
Dico è perchè, per me, è come se fosse ancora vivo. Certi personaggi non muoiono mai!!!
 

Denni

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Mi piace! E poi mi fa cantare, santo cielo quanto canto insieme a Lucio e quanto e' poco importante che sia stonata come una campana! e com'e'...liberatorio farsi una bella cantata insieme :D


quoto quoto quoto quotoooo..no non sarà un avventura questo amore è fatto solo di poesiaaa....tu tu ta ta per non parlare quando arriva il pezzo Innamoratoooooo e li scappa fuori la mamma che ti chiede se ho bisogno di qualcosa per il mal di pancia...dio cantare insieme a lucio è una delle cose assolutamente DA FARE!
 
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