Camilleri, Andrea - Il tailleur grigio

anjo

Senior member
La protagonista di questo romanzo, una splendida donna fatale che ama indossare un castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico....

Non è il solito romanzo: per chi è abituato a Montalbano un pò deludente; nel complesso però mi e' piaciuto.
Buon romanzo, originale e veloce ed anche un pò intrigante.

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Sibyl_Vane

Fairy Member
L'ho iniziato proprio ieri; i primi due capitoli sono stati molto scorrevoli... ;)
 

Palmaria

Summer Member
Anche per me lettura scorrevole e piacevole, che tra l'altro contiene una morale: non si finisce mai di conoscere una persona, anche a noi molto vicina, perchè i casi della vita possono farcela scoprire in maniera inaspettata.....non dico di più per non far innervosire chi deve ancora leggere il libro!

Comunque anche in questo caso Camilleri non mi ha delusa!:D
 

isola74

Lonely member
Questo racconto (non mi sento di definirlo proprio un romanzo) è scorrevole e si legge piacevolmente in due serate.
Certo, non è il miglior Camilleri (ci ha abituati tropo bene..:mrgreen:) ma alcuni spunti sono notevoli e molte descrizioni azzeccatissime (vedi intrecci tra finanza e malavita; oppure la noia delle giornate vuote...). Comunque consigliato.
 

Giovanni G.

New member
Attenzione contiene spoiler

Un libro senza pretese, modesto. Una storia di ripetuti tradimenti ai danni del protagonista. Poi la descrizione dela sua morte lenta di malato di tumore. Lo stile è quello solito di Camilleri, colorito e fluido.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Piccolo racconto di Camilleri. Il protagonista non ha nome. La storia è senza pretese, ma Camilleri potrebbe scrivere anche un elogio della zucchina per tirarne fuori un racconto gradevole e rilassante.
Si nasce soli, si muore soli e a volte si vive anche soli, come è successo al protagonista. Per chi ama Camilleri, lo consiglio; per chi volesse cominciare a leggere lo scrittore di Girgenti, cominciasse da altro.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Stavolta, nonostante la presenza del dialetto siciliano, che mi piace ma non sempre riesco a capire (come altri dialetti se scritti o parlati in maniera troppo stretta) sono riuscita a leggere questo breve romanzo di un autore che purtroppo non seguo spesso (di lui ho letto solo i libri scritti in italiano, anche se adoro ascoltarlo durante le interviste e ho visto tutte le puntate di Montalbano :mrgreen:).
La storia è scorrevole ed anche simpatica fino al punto in cui subentra la malattia del protagonista che -per una ipocondriaca come me- avrei preferito non trovare, ma ormai ero quasi alla fine e quindi ho proseguito. Per fortuna mia si trattava in parte di una patologia maschile (non me ne vogliano i maschietti del forum, ma siccome io tendo troppo spesso ad identificarmi, almeno in questo caso mi è andata bene perché, anatomicamente parlando, non avrei potuto mai farlo :wink:).
Condivido il consiglio di Balda.
 
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