Pennac, Daniel - Signori bambini

Un altro bel romanzo di Pennac, divertento e ricco di inventiva.

Trama:
Monsieur Craistang, professore di francese a Belleville, sorprende tre suoi allievi che si passano sotto banco uno schizzo satirico: una folla inferocita marcia dietro uno striscione che recita "Craistang ti faremo la pelle". La punizione è immediata: per il giorno successivo dovranno portare un tema basato sull'ipotesi che i genitori possono ritornare bambini e i bambini diventare improvvisamente genitori. Ma lo scambio dei ruoli da ipotetico si fa ben presto reale e i "signori bambini" Igor, Joseph e Nouredine si trovano a dover fare la parte degli adulti in una complicata e condraddittoria Belleville contemporanea. A dirne le avventure è il padre di Igor, Pierre, morto di Aids per una trasfusione, che nel suo pigiama a righe narra dalla tomba al cimitero Père Lachaise. Grazie alla prospettiva stravolta e intenerita della voce narrante, cose e persone sono viste in modo insieme allucinato e lucido, favoloso e dolce. E alla fine sorge il dubbio che sia stato proprio Pierre a combinare tutto per restituire un po' della felicità scomparsa con la sua morte.

Perdonatemi se li posto tutti, ma come avrete capito, mi sono innamorata di Pennac, del suo stile irriverente e geniale, del suo essere sempre così pieno di fantasia. Una bella lezione per gli adolescenti che desiderano crescere troppo in fretta.
 
questo libro è meraviglioso!!! l'ho amato tantissimo!!mi piace il modo in cui scrive Pennac, leggero e divertente, le sue trame originali e sempre una cosa da imparare che non ti aspetti!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
uno dei pochi libri di Pénnac che ho letto, ma non sono riuscita ad entrare in sintonia e mi ha lasciato troppo poco
 

Akiko

New member
nin zo..

mi è piaciuto ma purtroppo l'ho approcciato male..
sono un po'arrabbiata con Pennac perchè non torna a raccontarci dei Malaussene che ho amato così tanto.
Vero che un autore deve evolversi e non rimanere fossilizzato...però è più forte di me:boh:
Quindi non ho apprezzato questo libro come avrebbe meritato...dovrei rileggerlo con un altro spirto
 

~ Briseide

Victorian Lady
Io lo ritengo delizioso! Molto realistico il racconto delle vicende familiari dei tre ragazzi, le cui vicende mirabolanti che seguiranno garantiscono brio, divertimento ed un pizzico di commozione, e rendono questo libro non il più brillante di Pennac (ma si sa, quando ci sono le vicende di Malaussenne come termine di paragone, è difficile superarlo!), ma certamente uno scritto che valga la pena di esser letto! :YY
 

simy78

New member
Questo libro è illuminante!!dovrebbe leggerlo chiunque ami i bambini,chi lavora con loro...e tutti gli adulti che hanno dimenticato di essere stati bambini!ci vorrebbe davvero un bel "cambio di vite" tra adulti e bambini.E non sarebbero certo i bambini quelli che imparerebbero qualcosa...
 

Davidee

New member
ciao a tutti ragazzi
non ho capito una cosa nel 3 capitolo (pag 31, cinque pagine dopo l'inizio del capitolo) quando Igor parla riguardo a dei record della gente, cosa vuol dire??
 

velmez

Active member
sono gli uomini che sono stati con la madre: quanti giorni sono stati insieme e perchè lei li ha cacciati...
 

elesupertramp

Active member
Avevo provato moltissimo tempo fa ad iniziare la saga Malaussen, con esito negativo.
Ci riprovo con questo e dopo un inizio folgorante e geniale, il mio interesse è fortemente scemato nella parte centrale a causa della assurdità ed illogicità temporanea della sitazione; si è però ripreso nel finale.
Voto: 2,5/5
 

Holly Golightly

New member
Io voglio tanto bene a Pennac, ma qui non ci siamo proprio. Non basta trapiantare un Benjamin Malausséne da una storia all'altra per scrivere un buon libro. Certo, lui rimane uno scrittore capacissimo, e leggere qualcosa scritto da lui merita sempre... ma ho paura che si sia esaurito con il ciclo dei Malausséne e che abbia già dato tutto quel che poteva dare a Benjamin.
Di solito, poi, credo che la trama poco conti se il narratore è capace. Ma questa volta ha proprio toccato il non plus ultra della banalità, e la trovata del "fantasma" non mi è poi molto piaciuta...
 
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