Missiroli, Marco - Fedeltà

MaxCogre

Well-known member
Allora, questo è un altro "libro che avevo a casa", quindi lo sostituirò per la omonima sfida al manuale di idraulica ed elettricità che ha sì valore per me, ma non letterario per voi LOL. In un certo senso però è un manuale anche questo, che vorrebbe indagare i meccanismi della infedeltà. SPOILER devo raccontarvi un po' di cose non leggete se non dopo aver letto il libro!
Ulteriore preambolo: se ben mi ricordo comprai il libro un po' per voyerismo (ne hanno tratto una serie netflix che si chiama "infedeli"un po' perchè mi era sembrato di capire che minimizzasse questa cosa chiamata tradimento ("tradimento è una parola SBAGLIATA" si anticipa già nella quarta di copertina).
In realtà, ma questa è la mia opinione - perchè molti lettori pensano il contrario - fa di più, la 'sponsorizza', addirittura.
Missiroli racconta la storia di due coniugi borghesi di milano, ma un po' deragliati/falliti: lei architetto ripiegata su agente immobiliare, lui aspirante scrittore da zero romanzi scritti, che non vuole a tempo pieno dedicarsi alla agenzia turistica dove lavora perchè il padre (un manager influente) lo ha raccomandato per un lavoro part time di insegnante di scrittura all'università. I due, pur amandosi sinceramente e non disperando (una casa più grande che non potrebbero permettersi, un figlio, la reciproca realizzazione), si dibattono in questa vita un po' soffocante di insuccessi, routine, stare appresso ai genitori vecchi e un po' infelici a loro volta. E qui Carlo Pentecoste ha il 'colpo di genio', seduce la giovane studentessa Sofia ma è smascherato perché li vedono assieme nel bagno della università. La cosa diventa pubblica e Margherita, la moglie, si incavola e tradisce col fisioterapista dove andava per un problema alla gamba. Perchè lo fanno? Si amano, si supportano a vicenda, e allora perchè? Secondo me lo fanno come atto di ribellione alla vita tutta su un binario (e dissestato, per giunta), lo fanno per dimostrare 'di esserne capaci', di essere capaci di raggiungere qualcosa, lo fanno per non doverlo fare più, dopo, e per accettare definitivamente la fine dell'età della giovinezza in cui tutto è possibile. Lo fanno cogliendo quest'ultima possibilità. Li vediamo, dopo, ripartire che si amano di più, più resilienti, più contenti di quello che hanno, più consapevoli di quello che non potranno mai avere. Il tradimento fa bene anche ai partner (anche se all'inizio ce li tirano per i capelli, poverini): la studentessa scrive il bel racconto che Carlo non riuscirà mai a scrivere, e rileva l'azienda di famiglia giù a rimini donde viene, e capisce che quello che vuole è un bravo ragazzo, che trova infatti. Il fisioterapista, che peraltro è gay e ha un problema di dipendenza dalla violenza, dopo il fatto è più forte, e trova il modo di fare outing, e di confessare al suo compagno, cui lo teneva nascosto, il suo problema di frequentazione del 'fight club'.
Dov'è lo problema? Ah nessun problema, vedo già schiere di maschietti in fila alla cassa. Il problema per me come lettore è che è uno di quei romanzi accattivante e non privo di azione (non vi ho raccontato tutto), ma in cui i protagonisti fanno una minima cosa, come prendere la tazzina del caffè con tre dita al posto di due, e passano le successive due pagine a chiedersi il perchè e il percome hanno fatto così, tentando di vivisezionare le emozioni e possibilmente uscendosene alla fine con una frase ad effetto. Questo moltiplicato per i due + i due amanti + i genitori di lui e di lei (meno male, sorry, che il marito è morto se no ci si metteva pure lui) + i genitori di Sofia (qui è morta la madre, una di meno) + i genitori del fisioterapista voi capite. Ci si salva perchè il libro è corto lol, e ci dà un punto di vista un po' diverso su un argomento così incasinato come la (in)fedeltà e un suo possibile significato. Per me è un si (cit. X factor)
 
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