Nothomb, Amélie - Dizionario dei nomi propri

Palmaria

Summer Member
dalla quarta di copertina:

"Se i nomi influenzano il destino delle persone, la piccola Plectrude non potrà che avere un'esistenza straordinaria. Nata in prigione da un'uxoricida e, dopo il suicidio della madre, allevata da una zia che la preferisce spudoratamente alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura di sé, la sua vita inizia a passo di danza. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina fin quando un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per Plectrude."


E' il mio primo libro della Nothomb e sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, ma forse non ho scelto il libro migliore per iniziare a conoscere questa autrice. Per quel che riguarda i lati positivi, ho sicuramente apprezzato lo stile veloce ed efficace della Nothomb, in cui una scrittura quasi elementare si alterna a citazioni letterarie, descrivendo meravigliosamente la paura dell'adolescenza che attanaglia ogni bambino ed il difficile rapporto con il cibo che spesso si vive in questa fase.
Quanto ai lati negativi, mi è sembrato troppo superficiale e stentato il tono noir di questa favola moderna!
Sicuramente questo libro ha comunque suscitato in me l'interesse a conoscere meglio questa scrittrice!:wink:
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Un romanzo delicatissimo, che ha toccato mie corde profonde. La paura di crescere, il conflitto con la figura materna nell'adolescenza, le difficoltà scolastiche e un ambiente inadatto in cui Plectrude deve evolversi. Meraviglioso l'amore ritrovato dopo sette anni e il modo salvifico in cui questo amore ricompare sulla strada della ragazza. Due anime simili, con un passato doloroso alle spalle, e che si riconoscono a prima vista, non si dicono nulla, per poi riunirsi dopo sette anni uniti da uno stesso destino. Peccato per l'aggiunta di un finale che non c'entra nulla con la storia narrata fino a quel momento, non capisco stavolta cosa avesse in mente Amélie, incomprensibile per me questa sua scelta. Romanzo meraviglioso se si toglie appunto il finale.
 
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