Bolano, Roberto - I dispiaceri del vero poliziotto

Ondine

Logopedista nei sogni
Amalfitano personifica un'immagine allegorica del romanzo, un disordine intimo causato dai limiti spaziali, dai limiti geografici. Il protagonista vaga insieme a sua figlia attraverso i diversi territori che sono stati determinati dalla struttura del villaggio globale e che lo ha emarginato. L'idea di Bolano, attraverso lo sviluppo di questo personaggio, è quella di mettere tra le coordinate della mappa del lettore un soggetto in grado di offuscare la struttura della geografia mappata dai suoi stessi margini. Inteso in questo modo, I dispiaceri del vero poliziotto arriva a rendere conto dei problemi non solo di quegli individui in una circostanza di diaspora, ma anche della possibilità di comprendere che l'intento che la Nazione cerca, attraverso i suoi immaginari territoriali e topografici, è perpetuare la rappresentazione simbolica dell'identità nazionale. L'immaginario che Amalfitano trasgredisce, attraverso queste linee di fuga di confine, permette al lettore di comprendere che questo personaggio è il referente di un soggetto emarginato dalla cartografia del progetto nazionale, ma che non resiste alla chiusura della sua storia, poiché la sua identità è il mistero e in questo mistero è la porta di ogni meraviglia. Questo è il mistero che sta alla base del romanzo e deve essere svelato dal lettore per aprire la porta di ogni meraviglia, quella che è alla somma di tutti gli spostamenti del protagonista: un'identità ibrida e senza radici che gira e gira come una rosa illimitata dei venti. Ho letto tantissimi romanzi di Bolano e questo è un omaggio al viaggio inteso non solamente come viaggio fisico ma soprattutto come viaggio interiore, alla ricerca della propria identità. Amo il simbolismo della sua scrittura e la sua atmosfera onirica e non definita. E' il lettore che deve dare significato alla storia.
 
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