D'Adamo, Ada - Come D'Aria

qweedy

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"Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi.
Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.
Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza."

Libro autobiografico di Ada d’Adamo, vincitrice del Premio Strega, che è morta il 1 aprile 2023 a soli 55 anni. Impressionante il coraggio di questa madre che ha dovuto affrontare il doppio problema della grave disabilità della figlia e contemporaneamente la propria malattia, mantenendo una impressionante lucidità.
Cosa vuol dire crescere una figlia affetta da una gravissima disabilità? E come può una madre continuare a prendersene cura, quando lei stessa si ammala di tumore?

Mai retorico, assolutamente da leggere!

"Quando hai un figlio disabile cammini al posto suo, vedi al posto suo, prendi l’ascensore perché lui non può fare le scale, guidi la macchina perché lui non può salire sull’autobus. Diventi le sue mani e i suoi occhi, le sue gambe e la sua bocca. Ti sostituisci al suo cervello. E a poco a poco, per gli altri, finisci con l’essere un po’ disabile pure tu: un disabile per procura."

"Eravamo abbracciate sul divano, il nostro posto delle coccole serali. Tu mi hai sorriso e, con la tua voce senza parole, hai commentato la notizia con una modulazione di suoni così articolata da lasciarmi interdetta. Era come se avessi compreso perfettamente quello che ti stavo dicendo. In quel momento ho avuto la certezza che stavamo comunicando davvero, con una modalità che non so spiegare, che non passa dal linguaggio verbale (non per te, almeno) ma che arriva dritta, senza indugi, e che riempie tutti i sensi."

"Per lungo tempo ho pensato che la mia malattia fosse incompatibile con la tua, che i nostri corpi malati non potessero convivere e, soprattutto, che non potessero parlarsi. Invece ogni comunicazione continua a passare attraverso il corpo, anche se malato. Anzi, oso dire in virtù del suo essere malato."
 

alessandra

Lunatic Mod
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POSSIBILI SPOILER

Anch'io sono contenta di averlo letto, a parte l'alta qualità della scrittura (la D'Adamo è riuscita a trovare parole evocative, sempre perfettamente aderenti a ciò che vuole esprimere e profondamente sincere) per il suo contenuto, perché è una storia vera di cui è protagonista una donna coraggiosa che tra le righe riesce a trasmettere la sua forza, indipendentemente da come è andata a finire o forse anche alla fine, quando l'epilogo sembra essere chiaro anche a lei.
Quando racconta aneddoti legati a Daria, la ragazzina è spesso allegra o sorridente, è possibile che anche l'atteggiamento non pietistico della madre abbia influito sul suo carattere.
Colpiscono le parole della lettera a La Repubblica sulla possibilità di scelta. L'amore o la gioia di avere sua figlia non toglie niente al fatto che non le è stata concessa la possibilità di scegliere, poi se sarebbe stata più o meno felice, o se la figlia lo sia o meno, questo credo che nessuno possa dirlo ma è già un altro discorso.
 
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