New italian epic - L'ottava vibrazione

Joe_Chip

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Affascinato dal dibattito in corso sulla cosiddetta "Nuova epica italiana", mi sono deciso ad acquistare il primo di una nuova serie di libri che il collettivo di scrittori Wu Ming e altri indicano appunto come la "new italian epic".

Ho deciso di incominciare con il nuovo libro di Carlo Lucarelli "L'ottava Vibrazione".

Tra l'altro, cercandolo sui siti online di libri ho scoperto con piacere che potevo acquistarlo doppiamente scontato sul nuovo sito delle librerie feltrinelli. C'è già uno sconto del 20% sul prezzo del libro e poi ti scontano altri 7 euro se coinvolgi un amico e gli fai conoscere il mondo feltrinelli (vale per tutti i libri in catalogo!). Un buono sconto lo regali al tuo amico e l'altro lo regalano a te.

Ho scoperto un modo fantastico di unire utile e dilettevole: Mi godo il libro e me lo godo doppiamente sapendo di averlo pagato poco...

P.S. Conoscete altri testi che potrebbero entrare a buon diritto nella nuova epica italiana?
 

annaluna

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Ciao, mi spiegheresti il dibattivo sulla nuova epica italiana?

Anche in breve grazie :wink:
 

Joe_Chip

New member
Nuova Epica

Ciao Annaluna :)

Dunque, il dibattito sulla nuova epica italiana è nato da un'iniziativa dei Wu Ming, il collettivo di scrittori che è diventato noto un po' di anni fa con il nome di Luther Blisset. Negli ambienti letterari questo dibattito è diventato noto col nome inglese di "New Italian Epic" (pur essendo una cosa tutta italiana) perchè il "manifesto" di questo nuovo "movimento letterario" è stato a suo tempo presentato in un workshop sulla narrativa italiana contemporanea tenutosi a Montréal il 28 e 29 marzo scorsi, per il Department of Italian Studies della McGill University.

Questa sorta di manifesto scritto dai Wu Ming, già esso stesso molto corposo, ha scatenato un dibattito tra la generazione dei trenta quarantenni scrittori italiani e poi anche tra i critici non solo letterari ma anche di altre discipline. Penso se ne sia parlato anche nella pagina culturale del corriere.

La cosa interessante è che i wu ming riconducono alla nuova epica italiana tutta una serie di contributi apparentemente eterogenei di vari scrittori italiani. Da loro stessi a Carlo Lucarelli, da Valerio Evangelisti a Andrea Camilleri a Massimo Carlotto e tanti altri. Uno dei loro numi tutelari è considerato Umberto Eco (soprattutto l'ultimo suo romanzo).

La cosa interessante è che il dibattito si sta allargando un bel po' con spunti molto stimolanti.

Per quanto mi riguarda, ho deciso di leggermi via via tutti i vari libri della nuova epica italiana e per questo ho eletto mio fornitore ufficiale Feltrinelli (che gode anche del prestigio di essere una delle mie case editrici preferite) che ultimamente sta facendo sconti davvero interessanti.

Se hai altre domande da farmi chiedi pure. Sono a disposizione :)
 

Bluedress

Member
Ciao Annaluna :)

Per quanto mi riguarda, ho deciso di leggermi via via tutti i vari libri della nuova epica italiana e per questo ho eletto mio fornitore ufficiale Feltrinelli (che gode anche del prestigio di essere una delle mie case editrici preferite) che ultimamente sta facendo sconti davvero interessanti.

Se hai altre domande da farmi chiedi pure. Sono a disposizione :)

Grazie per le prezione informazioni.
Volevo chiederti se esisteva un elenco ufficiale o ufficioso degli autori considerati parte di questo movimento. In parole povere: come fai a sapere quali sono i libri che appartengono alla nuova epica italiana? :wink:
 

annaluna

New member
Grazie Joe,

darò un'occhiata a tutta la faccenda..

sono piuttosto interessato a tutto ciò che riguarda l'epica, poichè è un genere che da sempre mi affascina e che credo abbia funzione educativa delle anime notevolissima...
 

annaluna

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Ho appena letto il manifesto...devo dire che mi ha colpita molto...

adesso ci penso e poi ne parliamo
 

annaluna

New member
Tutto ciò mi interessa sempre più, non mi dispiacerebbe analizzare con voi qualche passaggio del manifesto, che ne pensate?

Potremmo discutere qui anche noi della nuova epica italiana! :p
 

elena

aunt member
Tutto ciò mi interessa sempre più, non mi dispiacerebbe analizzare con voi qualche passaggio del manifesto, che ne pensate?

Potremmo discutere qui anche noi della nuova epica italiana! :p

Noto che entrambe siamo rimaste affasciante dal manifesto.........se altri fossero interessati .......sarebbe divertente confrontarci sulla nuova epica italiana :D!!!!!
 

Joe_Chip

New member
Leggendo il manifesto

Sono contento di avere suscitato il vostro interesse sulla nuova epica italiana. Provo allora a proporre alcune considerazioni a partire dal manifesto dei Wu Ming.

Intanto, prima di leggere il manifesto, mi sembra di poter dire che la nuova epica ridà centralità, all'interno delle lettere italiane, alla forma romanzo. Epica e romanzo infatti vanno a braccetto. Forma romanzo che la critica letteraria italiana, soprattutto quella universitaria, ha sempre in po' snobbato in favore della poesia.

Passiamo al testo vero e proprio dei wu ming (scusate la citazione un po' lunga :))

Essi scrivono:

"Nelle lettere italiane sta accadendo qualcosa. Parlo del convergere in
un'unica - ancorché vasta - nebulosa narrativa di parecchi scrittori, molti dei
quali sono in viaggio almeno dai primi anni Novanta. In genere scrivono
romanzi, ma non disdegnano puntate nella saggistica e in altri reami, e a volte
producono "oggetti narrativi non-identificati". Diversi loro libri sono divenuti best-seller e/o long-seller in Italia e altri paesi. Non formano una generazione
in senso anagrafico, perché hanno età diverse, ma sono una generazione
letteraria: condividono segmenti di poetiche, brandelli di mappe mentali e un
desiderio feroce che ogni volta li riporta agli archivi, o per strada, o dove
archivi e strada coincidono.

Se un'espressione discutibile e discutenda come "New Italian Epic" ha un
merito, è quello di produrre una sorta di campo elettrostatico e attirare a sé
opere in apparenza difformi, ma che hanno affinità profonde. Ho scritto
"opere", non "autori", perchè il New Italian Epic riguarda più le prime dei
secondi. Difatti, ciascuno di questi autori ha scritto - e scrive - anche libri che
non rientrano nella definizione"


Avventurandosi nel tenativo di definizione di quella che chiamano nuova epica italiana, i wu ming sottilneano appunto, "il convergere in
un'unica - ancorché vasta - nebulosa narrativa di parecchi scrittori, molti dei
quali sono in viaggio almeno dai primi anni Novanta."

E poi appunto: "Se un'espressione discutibile e discutenda come "New Italian Epic" ha un merito, è quello di produrre una sorta di campo elettrostatico e attirare a sé opere in apparenza difformi, ma che hanno affinità profonde. Ho scritto "opere", non "autori", perchè il New Italian Epic riguarda più le prime dei
secondi. Difatti, ciascuno di questi autori ha scritto - e scrive - anche libri che
non rientrano nella definizione"

Interessanti le ultime frasi: parlano di opere e non di autori. Gli autori possono aver scritto un dato corpus di opere dele quali sonlo una parte può rientrare nella nuova epica italiana.

Il giallo si infittisce, quali opere e quali autori?

A questa domanda si risponderà nella prossima puntata, continuando a scorrere il manifesto della nuova epica.

Ora chiedo a voi: senza aver letto ancora tutto il manifesto e senza aver ancora dato una definizione di nuova epica, quali sono, secondo voi, autori italiani davvero epici, del novecento e attuali?
 

Joe_Chip

New member
profondo e superfice

Attendendo con molto interesse le vostre risposte alle mie domande sulla nuova epica italiana (in particolare: quali sono per voi le opere italiane davvero epiche del novecento/duemila) mi permetto di proporvi un'altra domanda.
I Wu Ming fanno riferimento a una sorta di struttura profonda del romanzo, che accomunerebbe opere tra loro anche molto distanti, che superficialmente sembrano molto differenti ma che in profondità dicono le stesse cose.

Già un famoso teorico della letteratura, Algirdas Greimas, parlava di struttura profonda di un'opera narrativa, da contrapporre alla sua struttura di superfice. E forse i Wu Ming, pur senza citarlo, si riferivano proprio a questo concetto greimasiano di struttura profonda.

Vi chiedo allora di comparare opere che secondo voi in superfice sono molto diverse ma che in profondità parlano della stessa cosa.

Per esempio:

I promessi sposi e Cenerentola (anche Cenerentola alla fine sposa il principe)


ciao :)
 
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annaluna

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Non è facile rispondere, sto pensando ad autore italiani di nuova epica...

e son qui a domandarmi se La stiva e l'abisso di Michele Mari potrebbe rientrarci...
 
Con la NIE ho provato con una classe di quarta superiore: spiegandone i concetti chiave come ruolo del personaggio (odierno e storico) per poi rifarmi a Manzoni.

Parlo di 3 anni fa.

Era un periodo in cui amavo molto i postmoderni, Carver e così via.

Wu Ming mi colpì talmente che lessi tutto, e rimasi affascinato sapendo che alcune Università americane dedicavano delle monografiche al New Italian Epic.

Devo dire però, che tre anni dopo l'effetto brillante dell'inizio è un po' scemato...
Lucarelli, Genna, Bajani, Evangelisti autori molto bravi.
Q e 54 sono intoccabili, ma gli altri, da un punto di vista letterario tendono a ripetersi.

C?è molta energia nella scrittura, quello si, ma non so se arriviamo al livello degli americani. Perché secondo voi?
 
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