qweedy
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"Ambientato in una piccola, remota comunità del Tennessee rurale negli anni fra le due guerre mondiali, il primo romanzo di Cormac McCarthy racconta la storia del contrabbandiere di whisky Marion Sylder e del suo giovane amico John Wesley Rattner. E poi del vecchio Ather, che con la sua stoica indipendenza e la sua comunione con la natura rappresenta il simbolo di un'epoca ormai conclusa. Tutti e tre i personaggi del romanzo sono protagonisti di una vicenda che ruota attorno a un cadavere, quello del padre di John, ucciso da Sylder e vegliato da Ather in un orto tra le montagne. Ma nessuno dei tre ha davvero compreso l'identità degli altri."
In questo primo romanzo di Mc Carthy pubblicato nel 1965 è la natura la protagonista principale. La parte descrittiva della natura è imponente, sovrabbondante, mentre le vicende dei personaggi sono piuttosto confuse. Un vecchio che vive in una capanna da lui costruita tra gli alberi di una collina e che si mantiene con il misero guadagno ricavato barattando radici di piante, un ragazzo che non ha dimora fissa e baratta pelli di animali catturati con trappole, un giovane che contrabbanda whisky, il cadavere di una persona uccisa scoperto dopo molto tempo in una vasca d’acqua. I personaggi di McCarthy convivono con una natura che non ha nulla di idilliaco, ma è capricciosa e ostile proprio come i suoi abitanti.
Lettura faticosa, non lo consiglio se non per le splendide descrizioni della natura.
"Ho lavorato quasi tutta la vita e non ho mai avuto niente. Pensi che da vecchio avrai diritto al riposo, ma poi scopri che ci sono cose che devi fare perché nessuno vuole occuparsene. Come se questo le facesse sparire. E magari non sembravano niente di speciale, ma poi ti trascinano come quando addestri un cane da conigli a stanare un paletto e quello ti porta su e giù per la contea fino all’imbrunire. Cose che un vecchio non è più in grado di fare. Quasi tutti vogliamo stare in pace, e nessuno più di un vecchio."
In questo primo romanzo di Mc Carthy pubblicato nel 1965 è la natura la protagonista principale. La parte descrittiva della natura è imponente, sovrabbondante, mentre le vicende dei personaggi sono piuttosto confuse. Un vecchio che vive in una capanna da lui costruita tra gli alberi di una collina e che si mantiene con il misero guadagno ricavato barattando radici di piante, un ragazzo che non ha dimora fissa e baratta pelli di animali catturati con trappole, un giovane che contrabbanda whisky, il cadavere di una persona uccisa scoperto dopo molto tempo in una vasca d’acqua. I personaggi di McCarthy convivono con una natura che non ha nulla di idilliaco, ma è capricciosa e ostile proprio come i suoi abitanti.
Lettura faticosa, non lo consiglio se non per le splendide descrizioni della natura.
"Ho lavorato quasi tutta la vita e non ho mai avuto niente. Pensi che da vecchio avrai diritto al riposo, ma poi scopri che ci sono cose che devi fare perché nessuno vuole occuparsene. Come se questo le facesse sparire. E magari non sembravano niente di speciale, ma poi ti trascinano come quando addestri un cane da conigli a stanare un paletto e quello ti porta su e giù per la contea fino all’imbrunire. Cose che un vecchio non è più in grado di fare. Quasi tutti vogliamo stare in pace, e nessuno più di un vecchio."