Trueba, David - Quattro Amici

Sir_Dominicus

Knight Member
Libro che mi ha colpito sopratutto per il titolo, per la copertina colorata, divertente e dai colori caldi.
Il libro racconta la storia di quattro amici, e del loro viaggio, da Madrid, andata e ritorno, passando per Saragozza e Valencia. E' estate, agosto, mese caldissimo, soprattutto a Madrid, e questo ve lo dico per esperienza personale, i nostri quattro amici partono per il viaggio della loro vita, speranzosi ed alla ricerca di qualcosa che forse non sanno nemmeno loro cosa sia.
Il gruppo è composto da:

Blas: è il più bruttino, cicciotello e impacciato del gruppo, il classico sfigatello che si incontra in ogni compagnia, quello che fa tenerezza ma che allo stesso tempo, anche se senza troppa cattiveria è vittima degli altri. Blas non desidera molte cose, solo trovare una donna ed essere amato, ma l'indifferenza che suscita sul sesso femminile non farà altro che demoralizzarlo.

Claudio: il Don Giovanni della situazione, bello, biondo, fisco prestante ed irresistibile, destinato a portarsi a letto ogni donna che incontra e desidera. E' molto legato ai suoi amici, crede molto nel valore dell'amicizia, ha una grande considerazione di sè stesso e delle sue opinioni. In alcune circostanze è un po' una testa calda, ma sa anche riprendere il controllo.

Raul: l'unico del gruppo ad avere una famiglia propria, e dalla quale fugge. E' diventato padre di due gemelli e invece di maturare e diventare responsabile si ottiene l'effetto contrario. Da sempre abituato a ogni tipo di stravaganza sessuale, si trova a dover fare i conti con il cambiamento di sua moglie Elena, dovuti al fatto di essere diventata mamma e a dover badare ai due figli. Decisamente un cambiamento troppo grande, soprattutto per un uomo!!

Solo: narratore della storia, ha un profilo un po' complesso, sul quale vale la pena di spendere due parole. Figlio di genitori perfetti, il padre autoritario e molto saccente, la classica persona che sa tutto, mentre la madre passa un po' in secondo piano. Solo lascia il lavoro che non lo soddisfa, per senso di ribellione nei confronti del padre e parte con i suoi amici. Il nostro amico ha un grandissimo rimpianto, aver lasciato andare l'amore della sua vita, solo perchè non lo ha riconosciuto come tale...ed ora Barbara si sposa e lo ha invitato al matrimonio. Che fare??? Ma ovviamente lui decide di raggiungerla e farle cambiare idea. Come e se ci riuscirà sta a voi scoprirlo!!!

Posso solo dire che è un libro molto molto interessante, Trueba ha un modo affascinante di scrivere, semplice e diretto. Secondo me funziona molto l'idea del viaggio, il fatto di partire con un semplice furgone con gli amici più veri, alla ricerca di avventura, di occasioni e di riprendere in mano la propria vita, può far si che il lettore si immedesimi, perchè forse Claudio, Blas, Raul e Solo ci assomigliano più di quanto crediamo.
 
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pokypoky

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4 amici

Il libro è carino e scorrevole,piacevole come lettura estiva. Non mi ha entusiasmato però c' e la descrizione della scena del bagno e di lui che si sente male che solo a pensarci mi fa troppo ridere!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mi è piaciuto molto, divertente (a tratti fa ridere proprio di gusto) anche se c'è sempre un po' di amarezza di fondo che, tuttavia, non riesce mai ad avere la meglio sull'aspetto teneramente buffo. Ci si affeziona al protagonista Solo, che fino alle ultime pagine sembrerebbe il più sensato dei quattro :mrgreen: insieme a Blas, e forse lo è davvero; a Raùl, marito e padre quasi per caso, che attende terrorizzato le chiamate della moglie Elena, a Blas, il grasso "sfigato" buono che indossa il piumino in agosto per sudare e quindi dimagrire e a Claudio, che si accoppia con tutto ciò che cammina e fugge con convinzione ogni legame o responsabilità. La loro vacanza a bordo di un "formaggio semovente", ossia di un camion che puzza di formaggio, è un viaggio attraverso la vita, che segna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. In ciascuno di noi c'è una parte di qualcuno o di ciascuno di loro, in particolare quando si attraversa quell'età: diciotto anni, ventisette come loro, trentacinque o quaranta, forse ormai non fa molta differenza, considerata l'attuale tendenza a prolungare la gioventù all'nfinito per via della precarietà in cui viviamo, oppure per paura delle responsabilità o di ingessarci in ruoli che sembrano non appartenerci o per cui non ci si sente ancora pronti. Riflessioni relativamente profonde buttate qua e là si mescolano senza impegno, quasi prendendo in giro se stesse, alle esilaranti avventure dei quattro, a tratti esagerate, ma non dimentichiamo che siamo nella calda - in tutti i sensi, anch'io sono stata a Madrid in agosto - e vivace Spagna...Un inno all'amicizia, in questo caso maschile, senz'altro goliardica ma a suo modo profonda e tanto schietta da suscitare invidia. Leggero e frizzante, si divora e lo consiglierei anche a chi legge poco, soprattutto ai giovani; non credo che possa annoiare.
 
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