Silvana
Misantrophe
Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane per fare pratica come genitori non si immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. Marley, un Labrador giallo, da adorabile cucciolo si trasforma immediatamente in un gigante maldestro che si lancia attraverso le porte a zanzariera, distrugge le pareti, sbava sugli ospiti, ingurgita qualsiasi cosa attiri la sua curiosità, dai gioielli ai divani, e fugge dai bar tirandosi dietro il tavolino. Insomma, è la vergogna della scuola di addestramento e la disperazione del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli. Ma Marley ha anche un cuore puro e innocente. Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo attaccamento sono infiniti, e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'affetto dei padroni. Questo libro è la sua storia, le gesta di una "persona non umana" che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se n'è sentito parte anche nei periodi in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo, insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà.
Quando ho finito di leggere questo libro mi e venuta voglia di avere un cane...ogni cosa che lui racconta di marley credo siano esperienze vissute da ogni possessore di cane.E un libro che mi ha fatto sorridere, appassionare e piangere, ottimo esordio per un giornalista ve lo consiglio di cuore
Quando ho finito di leggere questo libro mi e venuta voglia di avere un cane...ogni cosa che lui racconta di marley credo siano esperienze vissute da ogni possessore di cane.E un libro che mi ha fatto sorridere, appassionare e piangere, ottimo esordio per un giornalista ve lo consiglio di cuore