Eco, Umberto - Il nome della rosa

Sir_Dominicus

Knight Member
Assolutamente epico ed emozionante. Ho ancora i brividi nel pensare a tutto ciò che si sussegue pagina dopo pagina. Eco concede ai lettori un prezioso virtuosismo: riesce a farci entrare nel libro. Quanti di noi hanno sognato di poter vivere nel passato? E quanti di noi, dopo aver letto "Il nome della rosa", possono dire di non averlo fatto? Assolutamente consigliato. Se amate la storia, il romanzo, il giallo, la suspence, l'ironia, le descrizioni minuziose... cosa aspettate? Consigliatissimo.

TRAMA
La vicenda si svolge nel medioevo, nell'arco di sette giorni, in un monastero benedettino in una località imprecisata del nord Italia.
Guglielmo da Baskerville, monaco francescano, ex-inquisitore e consigliere dell'Imperatore, si reca insieme al giovane benedettino nonchè voce narrante Adso da Melk, in un'abbazia allo scopo di partecipare ad un'importante riunione che vede contrapposti i francescani, fautori della povertà del Cristo, e la delegazione papale. Questo incontro era stato organizzato allo scopo di permettere alle due parti di trovare un accordo.
L'abbazia vive ore tormentate. Subito dopo il loro arrivo, l'Abate chiede a Guglielmo di indagare sulle cause della morte violenta di uno dei suoi conventuali. In effetti durante la notte, Adelmo da Otranto, un giovane monaco, è caduto dall'edificio, un'imponente costruzione nella quale si trovano sia il refettorio che l'immensa biblioteca dell'abbazia.
Nonostante la libertà di movimento concessa all'ex inquisitore, si susseguono altre morti e tutte sembrano ruotare intorno alla biblioteca e ad un misterioso manoscritto. Questa biblioteca, tra le più grandi della cristianità, è costruita come un labirinto, un luogo segreto, allo scopo di proteggerla dagli intrusi. Non è concesso loro di visitarla: solo lo scriptorium è accessibile. La situazione è complicata dall'imminente convegno e dalla scoperta di due eretici della setta dei Dolciniani, rifugiati presso l'Ordine dei Benedettini. In questa atmosfera inquietante, Guglielmo e Adso si avvicinano sempre più alla verità, fino a scoprire il misterioso manoscritto.
Eco sembra rendere omaggio al grande scrittore britannico Arthur Conan Doyle e al suo personaggio di maggior successo: Sherlock Holmes. Le capacità deduttive e il desiderio di conoscenza di Guglielmo sembrano infatti riprendere e, a tratti, esaltare gli aspetti migliori del famoso detective. Lo stesso nome Baskerville riprende il miglior romanzo di Doyle, Il mastino dei Baskerville. D'altra parte il giovane Adso è ricalcato proprio sulla figura del fido Watson.

I motivi per i quali leggerlo sono tanti. Architetture e paesaggi medioevali vengono descritti in maniera straordinaria. La vita quotidiana di un' abbazia, gli amanuensi intenti alla trascrizione di codici, i prestigiosi ordini monastici, i difficili rapporti tra Papato e Impero, i processi inquisitori e le condanne degli eretici al rogo sono tutti elementi che richiamano l'appassionante storia del 1300.
Una grande ricostruzione storica, un giallo abilmente costruito, digressioni filosofiche e religiose che se inizialmente possono appesantire o in alcuni tratti annoiare, ricompensano ampiamente il lettore nel prosieguo. Lo stesso Eco con tono semiserio ci avverte che le prime cento pagine sono imposte, quasi come penitenza indispensabile per acquisire lentamente il respiro e il ritmo adeguati all'impresa. Un lungo ed interessante viaggio.

Bravo Eco!
 
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Masetto

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Concordo su tutto :D . Veramente un bel libro!

In quanto all'omaggio a Sherlock Homes, si può anche togliere il "sembra" :wink: : addirittura la descrizione di Guglielmo ricalca scherzosamente, quasi parola per parola, quella di Holmes nel primo libro di Conan Doyle.
 
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bludemon

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zar.. anke a me capita di leggere libri nn nel momento giusto... però ti lasciano sempre qualkosa... e poi saprai quando sarà il momento giusto per rileggerlo.. :)
 
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sherazade

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Un altro dei miei libri preferiti, ne ho letto altri di Eco, in particolare "il pendolo di Focault" ma non mi è piaciuto al pari di questa meraviglia della letteratura italiana.
Ciao
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
è un libro che ha talmente tante chiavi di lettura e tanti intrecci che dovrebbe essere letto più volte e con spirito diverso. io l'ho letto una sola volta, comprendendo poco l'intreccio e appassionandomi invece di più alla personalità dei personaggi. Sono ancora vivi in me certi profili e certe caratteristiche. peccato che il film mi abbia impedito di rileggerlo ulteriormente. A me capita così non so se anche a voi la visione del film "blocca" la rilettura del libro.
 
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libraia978

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bludemon ha scritto:
eh sianke io cocordo.. anke se ricordo ke il film nn era stato neanke male.. o no?

Il miglior giallo di tutti i tempi secondo me...stanamente il film non l'ha rovinato...è vero non male neanche il film...
 

Yobs

H. Collins
Un altro capolavoro...

Sia il libro che il film...

In certi punti, come quando racconta dei Dolciniani, è una vera e propria lezione di storia...
 

cla

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Scarletcarson ha scritto:
Il miglior libro che abbia mai letto, senza dubbio al primo posto una spanna sopra a tutti!

concordo pienamente!! non ho ancora trovato nulla di così bello in letteratura. Per chi ama il genere "monasteri e cattedrali" consiglio 'i pilastri della terra' di ken follet che per intensità si avvicina al capolavoro di eco
 
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Come ogni lettura forzata (libro da leggere per le vacanze), non mi è piaciuto...solamente la fine ha rivalutato leggermente il libro, ma non granchè.
 

Candy Candy

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si a dire il vero io l'ho letta x una persona che l'aveva cm lettura obbligata...cioè io l'ho letto l'ho riassunto tutto la persona ha letto il riassunto e fatto un figurone
:mrgreen:
 
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