Che Pirandello sia uno dei miei autori italiani preferiti è fuori di ogni dubbio, anche se mi mancano ancora diverse sue opere da leggere (per fortuna :wink
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Forse in passato avrei accettato il giudizio di Masetto su Cotrone ma attualmente non sono d'accordo con lui perché mi sono dimessa e alienata anche io quasi da tutto, malgrado ancora non possa dire di essere ritornata a quello stato di beata ignoranza a cui tanto anelo per essere serena e vivere senza alcuna preoccupazione.
La storia l'ho trovata un po' confusa (sarà anche che l'ho letta con poca concentrazione e in un periodo per me difficile più del solito), sarebbe di certo stato meglio vederla rappresentata a teatro, ma il dialogo tra Ilse e il conte è stato stupendo :ad:, da solo vale tutta l'opera.
Ve lo riporto:
IL CONTE Ma avrai più paura, sola, fuori: su almeno sarai con me.
ILSE Ho paura proprio di te, caro, solo di te, lo vuoi capire?
IL CONTE ( restando) Di me? Perché?
ILSE Perché ti conosco. E ti vedo. Mi segui come un mendicante.
IL CONTE Non dovrei starti vicino?
ILSE Ma non così! guardandomi così! Mi sento tutta, non so, come appiccicata; sì, sì, da questa tua mollezza di timidità supplichevole. L'hai negli occhi, nelle mani.
IL CONTE ( mortificato) Perché ti amo...
ILSE Grazie caro! Tu hai la specialità di pensarci, sempre nei luoghi dove non dovresti, o quando più mi sento morta. Il meno che posso fare è scapparmene. Mi metterei a gridare come una pazza. Oh! bada che è un'orribile usura la tua.
IL CONTE Usura?
ILSE Usura. Usura. Ti vuoi riprendere in me tutto quello che hai perduto?
IL CONTE Ilse! Come puoi pensare una cosa simile?
ILSE Ah! sì! Ora obbligami anche a chiedertene scusa.
IL CONTE Io? Ma che dici? Non ho perduto nulla io, non penso d'aver perduto nulla, se ho ancora te. La chiami usura questa?
ILSE Orribile. Insopportabile. Mi cerchi sempre negli occhi. Non posso soffrirlo!
IL CONTE Ti sento lontana: ti vorrei richiamare -
ILSE - sempre a una cosa -
IL CONTE ( offeso) - no! a quella che fosti un giorno per me -
ILSE - ah, un giorno! quando? mi sai dire in quale altra vita? Ma davvero puoi vederla ancora in me quella che fui?
IL CONTE E non sei ancora, sempre, la mia Ilse?
ILSE Non riconosco più nemmeno la mia voce. Parlo, e la mia voce, non so, quella degli altri, tutti i rumori, li sento come se nell'aria, non so, non so, si fosse fatta una sordità, per cui tutte le parole mi diventano crudeli. Rispàrmiamele, per carità!
IL CONTE ( dopo una pausa) Dunque è vero.
ILSE Che è vero?
IL CONTE Che sono solo. Non mi ami più.
ILSE Ma come non ti amo più, sciocco, che dici? Se non mi so più vedere senza di te? Io ti dico, caro, di
non pretenderlo: perché lo sai, Dio mio, lo sai come m'è solo possibile: quando non ci pensi nemmeno. Bisogna sentirlo, caro, senza pensarci. Via, via, sii ragionevole.
IL CONTE Eh lo so che non dovrei mai pensare a me.
ILSE Dici che vuoi il bene degli altri!
IL CONTE Ma il mio anche, qualche volta! Se avessi potuto immaginare...
ILSE Io non so più nemmeno rimpiangere nulla.
IL CONTE No, dico che il tuo sentimento...
ILSE Ma è lo stesso, sempre lo stesso!
IL CONTE No, non è vero. Prima...
ILSE Sei proprio sicuro di prima? che il mio sentimento sarebbe durato in quelle altre condizioni? Così almeno dura, come può. Ma non vedi dove siamo? È un miracolo se, a toccarci, non ci sentiamo mancare sotto le mani perfino la certezza del nostro stesso corpo.
IL CONTE È ben per questo.
ILSE Che, per questo?
IL CONTE Che vorrei almeno sentirti vicina.
ILSE E non sono qua con te?
IL CONTE Sarà il momento. Mi sento veramente smarrito. Non so più dove siamo né dove si va.
ILSE Non si può più tornare indietro.
IL CONTE E non vedo più avanti una via.
ILSE Quest'uomo qua dice che inventa la verità...
IL CONTE Eh sì, facile, la inventa, lui...
ILSE La verità dei sogni, dice, più vera di noi stessi.
IL CONTE Altro che sogni!
ILSE E davvero non c'è sogno, guarda, più assurdo di questa verità: che noi siamo qua stanotte, e che questo sia vero. Se ci pensi, se ci lasciamo prendere, è la pazzia.
IL CONTE Ho paura che ci siamo lasciati prendere già da un pezzo noi. Cammina cammina, ci siamo arrivati. Penso quando scendemmo per l'ultima volta la scala del nostro palazzo, ossequiati. Avevo in braccio la poverina. Tu non ci pensi mai, io sempre. Con tutto quel pelo bianco di seta!
ILSE Se dovessimo pensare a tutto quello che s'è perduto!