Stendhal - Il Rosso e il Nero

fenicemidian

Phoenix Member
"Questo superbo romanzo di Stendhal ci presenta la storia di un giovane, figlio di umili origini, che, ripudiando il lavoro nella segheria paterna perché dotato di una natura riflessiva e dedita allo studio, diviene precettore dei figli del sindaco cittadino. La vita per lui muta repentinamente: non più soggetto alle soverchierie familiari, può dedicarsi al suo sentimento più forte: l'ambizione che, unita ad una certa ipocrisia, lo trascina in un amore forte e passionale con la moglie del sindaco; un amore ricambiato con costanza, ma che genera nella bella signora un senso di colpevolezza e di peccato che diviene presto odio per sé stessa. Il giovane Julien allora si ritira in un convento per finire i suoi studi di noviziato, ma, sotto la protezione di un prelato, la sorte gli arride ancora, e può andare alle dipendenze di un potente marchese, in una famiglia raffinata e à la page, che lo introduce ai piaceri e allo snobismo dell'alta società parigina. Ma sarà un nuovo amore a sconvolgere ancora la vita del ragazzo: si innamorerà della figlia del marchese, una ragazza insofferente dell'ambiente in cui vive, molto snob, incostante nei sentimenti e continuamente tediata dalla monotonia della sua vita. Sarà un amore sofferto, estremamente contrastato, sempre in procinto di spegnersi e nuovamente pronto a divampare. La vita muterà completamente per Julien, e torneranno nella sua mente il primo amore, le sue origini contadine, che, unite all'opportunismo e al desiderio di arrampicata sociale porteranno ad un epilogo tragico, ma di sublime poesia."

mah... che dire di questo romanzo... è bellissimo, intenso, impegnativo.
Non è una lettura facile da ombrellone, ma ti prende, questo sì.
E' scritto magistralmente, racconta la storia e la vita vista e vissuta da Julien, il protagonista, che s'innamora, soffre, lotta, fa del bene e del male ma vive.
Io lo lessi tempo fa su consiglio di un caro amico e non me ne sono pentita affatto... bisogna però aver tempo e voglia di leggerlo con costanza e attenzione, questo sì.
 

Masetto

New member
Un caposaldo del Romanticismo. E' un libro che appassiona secondo me, anche se gli amori repentini, travolgenti e totali cui vanno soggetti i protagonisti sono un po' lontani dalla sensibilità di adesso. Ma sono raccontati bene :)
 

Elena.90

Curly member
L'ho finito da pochi giorni: ci ho messo una settimana per leggerlo, mi aveva preso così tanto...
Mi piace come descrive il clima politico e sociale della Restaurazione e sono rimasta stupita come fosse simile a quello in cui viviamo oggi: non conta l'abilità dell'individuo, ma è chi sembri (da qui l'ipocrisia di Julien) e chi conosci (soprattutto con chi vai a letto) che conta veramente se vuoi ottenere un avanzamento sociale.
Julien non aveva alcun merito se non quello di conoscere a memoria la Bibbia in latino, cosa che lo faceva apparire come un erudito agli occhi dei gretti borghesucci di Verrières...
Inoltre il suo bell'aspetto gli ha sfondato un sacco di porte... Nonostante questo, è un personaggio molto simpatico proprio perché verosimile.
 

Masetto

New member
Mi piace come descrive il clima politico e sociale della Restaurazione: non conta l'abilità dell'individuo, ma è chi sembri (da qui l'ipocrisia di Julien) e chi conosci (soprattutto con chi vai a letto) che conta veramente se vuoi ottenere un avanzamento sociale.
Julien non aveva alcun merito se non quello di conoscere a memoria la Bibbia in latino, cosa che lo faceva apparire come un erudito agli occhi dei gretti borghesucci di Verrières...
Inoltre il suo bell'aspetto gli ha sfondato un sacco di porte...
Quoto :)

è un personaggio molto simpatico proprio perché verosimile.
E' verosimile, sì, ma secondo me ciò fa di lui un personaggio letterariamente riuscito più che un uomo simpatico.
Eppure anche a me come uomo è simpatico (benchè non fino alla fine del romanzo). Credo perchè è un povero che cerca di aver succeso nella vita, e per riuscire ci mette intelligenza e buona volontà. E poi in certi momenti è generoso e assai coraggioso, specie in amore. Certo, è anche mostruosamente ipocrita e infedele, per cui moralmente va condannato, ma per via di quelle sue buone qualità non mi riesce di odiarlo, anzi mi piace :twisted:
 

Elena.90

Curly member
Quoto :)


E' verosimile, sì, ma secondo me ciò fa di lui un personaggio letterariamente riuscito più che un uomo simpatico.
Eppure anche a me come uomo è simpatico (benchè non fino alla fine del romanzo). Credo perchè è un povero che cerca di aver succeso nella vita, e per riuscire ci mette intelligenza e buona volontà. E poi in certi momenti è generoso e assai coraggioso, specie in amore. Certo, è anche mostruosamente ipocrita e infedele, per cui moralmente va condannato, ma per via di quelle sue buone qualità non mi riesce di odiarlo, anzi mi piace :twisted:

Non so, il mio concetto di "simpatia" riferito ad un personaggio letterario ha a che vedere con la sua verosimiglianza, più che alle sue qualità umane: un personaggio mi risulta inevitabilmente simpatico se riesco in qualche modo ad inserirlo nel mondo in cui io vivo, se riesco ad trovare in lui caratteristiche tipiche di persone che conosco o che ho conosciuto... Per esempio, Madame Bovary è umanamente insopportabile, ma a me piace tantissimo perché è un personaggio terribilmente realistico. Vorrei poter dire lo stesso di tanti altri eroi della letteratura, che molto spesso pensano, parlano e agiscono in maniera artefatta e melodrammatica...
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Il rosso e il nero è uno dei più bei romanzi di tutti i tempi, secondo me. Amore, avventura, emozioni intense... Uno di quei libri che ti lasciano qualcosa, almeno a me l'ha lasciata.
Se considerate che il protagonista di Café Nopal, il mio primo romanzo, si chiama come Stendhal, potete capire quanto amo questo scrittore.
 

Elena.90

Curly member
Sì sì, Stendhal era proprio figo ;)

Domanda: ma la sindrome di Stendhal, quella per cui si è talmente sensibili alla bellezza artistica da svenire davanti ai monumenti, ha preso il nome proprio da lui?
 

Elena.90

Curly member
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH........... è bellissima!!! ........Non ce la faccio....................... (muore)
:mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Romanzo molto impegnativo e cerebrale...Indubbiamente un capolavoro, anche se per quanto mi riguarda non è arrivato dritto all'anima, ma mi ha fatto indubbiamente riflettere e imparare molte cose riguardo a quel periodo storico. Il personaggio di Julien può essere adattato ad ogni periodo e ad ogni società. Anch'io ho provato simpatia per lui, forse proprio per le sue debolezze così umane. Probabilmente anche questo era nell'intento dell'autore, visto che in tanti, vedo, abbiamo parteggiato per questo protagonista così imperfetto.
 

Masetto

New member
Perchè? A me sembra che i personaggi siano anche troppo impulsivi invece...

Il personaggio di Julien può essere adattato ad ogni periodo e ad ogni società. Anch'io ho provato simpatia per lui, forse proprio per le sue debolezze così umane. Probabilmente anche questo era nell'intento dell'autore, visto che in tanti, vedo, abbiamo parteggiato per questo protagonista così imperfetto.
Quotone :)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Perchè? A me sembra che i personaggi siano anche troppo impulsivi invece...


Quotone :)

Alcuni personaggi mi sono sembrati impulsivi, soprattutto le donne, e a volte anche Julien, nonostante altre volte l'abbia trovato piuttosto calcolatore. Con la parola "cerebrale" intendevo dire che lo ritengo un romanzo "di testa", nel senso che di primo acchito non mi ha coinvolto emotivamente, ma mi ha spinto a mettere in moto il cervellino e a riflettere sulle situazioni...non so se ho usato l'espressione giusta
 

elena

aunt member
Un romanzo che mi ha travolto sia con la testa che con l'anima…..
Ho trovato realistica la ricostruzione della società dell’epoca soprattutto la descrizione dei salotti dell’alta aristocrazia, permeati dalla noia mortale come “effetto dell’inaridimento che provoca la cortesia squisita, ma così misurata, così perfettamente graduata secondo la posizione sociale, che distingue l’alta società. Un cuore sensibile vi sente l’artificio”. E un personaggio come Julien non può non avvertire una profonda insofferenza nei confronti di un mondo così vuoto e falso, nonostante che il suo desiderio di riscatto sociale e la sua sconfinata ambizione lo abbiano spinto a tentare ogni mezzo per essere inserito in questo ambiente dorato.

I miei sentimenti nei confronti del protagonista sono altalenanti o per lo meno hanno subito una certa evoluzione nel corso della storia: inizialmente, nonostante fossi affascinata dalla sua grande forza di volontà e dal desiderio di affrancarsi dal suo ambiente natale, mi ha infastidito il suo atteggiamento freddo, calcolatore che non disdegnava di strumentalizzare gli altri per raggiungere i suoi fini: come il suo sentimento nei confronti della signora de Renal, che nasce come semplice valutazione e dimostrazione del suo potere di sottomettere persone di un ceto più elevato e solo alla fine del romanzo è percepito come grande ed unico amore. Ma già dall’esperienza nel seminario, ho iniziato ad apprezzare Julien in quanto destinato ad essere sempre e in ogni ambiente considerato un “diverso”, per il suo desiderio di “ragionare correttamente e di non lascarsi appagare dalle vane parole” abitudine che di fatto rappresenta una colpa in certi ambienti “perché ogni buon ragionamento offende”. Mi è piaciuta molto la capacità del protagonista di comprendere la società e di analizzare il suo mondo interiore: sono bellissime le pagine che descrivono, nelle varie circostanze, i suoi profondi travagli interni che toccano diversi sentimenti umani ….dal senso di inadeguatezza a quello di colpa.
La presenza di grandi vizi (primo fra tutti la sconfinata ambizione) ma anche di grandi virtù (come il coraggio) rende ai miei occhi Julien un grande personaggio, adattabile ad ogni epoca.

Le figure femminili sono fortemente passionali e, a volte, si avverte un notevole contrasto tra queste e il protagonista, quasi sempre freddo e controllato nelle azioni, ma che forse riesce ad apprezzare i veri valori della vita solo nel momento in cui questa sta volgendo alla fine.

Altra cosa che mi è piaciuta molto è lo sporadico intervento dell’autore che ogni tanto mostra di dover dare delle spiegazioni al lettore sul valore da attribuire al romanzo: se giudicato immorale, lo è solo perché così è la vita…..un romanzo è uno specchio che passa per una strada maestra. Ora riflette nei vostri occhi l’azzurro dei cieli, ora il fango dei pantani. E voi accusate di essere immorale l’uomo che porta lo specchio nella gerla! Il suo specchio mostra il fango, e voi accusate lo specchio!

Un libro meraviglioso destinato a rimanere vivo nella memoria e nel cuore.....ovviamente voto 5/5 :)
 

Dorylis

Fantastic Member
Lascio che sia il testo a parlare per me, non trovo parole per eprimere quanto mi sia piaciuto questo romanzo! Viene definito giustamente l'antenato del romanzo piscologico e salvo sporadici interventi dell'autore l'alta società parigina viene vista attraverso gli occhi di questo povero mosso da un'ambizione sfrenata altalenante per le sue grandi passioni fra la vita e la morte.
Un romanzo indimenticabile, con un grande protagonista!

"Durante il primo atto dell'Opera, Matilde pensò col più schietto ardore di passione all'uomo che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di Cimarosa, le andò in fondo al cuore. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!»
Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli occhi di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la madre la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla.
La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di passione paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La melodia divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano
."
 

mame

The Fool on the Hill
Ho iniziato a leggerlo due volte e due volte ho mollato dopo poco. A parte Hurriah Heep, non riesco a ricordare un personaggio che mi abbia irritato più di Julien Sorel.
 
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