+°Polvere di stelle°+
Eclectic Mod
Carmilla è un racconto del 1872 di Sheridan Le Fanu. La protagonista omonima è il vampiro femminile più conosciuto. La sua figura, ricca di fascino e sensualità, probabilmente ha ispirato la figura del Dracula di Bram Stoker.
TRAMA
Laura, una giovane e ricca fanciulla di origini inglesi vive col padre in un isolato castello della Stiria austriaca. Da molto tempo aspetta l’estate che dovrebbe trascorrere con la nipote del Generale Spieldorf, ma purtroppo la giovane ragazza sua coetanea muore.
In una notte di luna piena, mentre Laura è in giardino con le governanti e il padre, una carrozza esce di strada proprio davanti al suo castello. Le viandanti sono un’elegante signora e sua figlia che per il colpo è svenuta. Dopo i primi soccorsi la signora racconta di avere delle faccende urgenti da sbrigare, così il padre di Laura si offre di ospitare la figlia fino a quando non tornerà. La signora accetta la cortesia e confida al gentile signore che sua figlia è cagionevole di salute e soggetta a crisi di nervi. Così la misteriosa donna riparte in tutta furia, lasciando lì la figlia. La fanciulla in questione, di nome Carmilla, è molto bella, dall’incarnato splendente e con lunghissimi capelli scuri dai riflessi dorati e ha più o meno l’età di Laura, che rimane estasiata dalla visita, vista la prematura morte della cara nipote del Generale. Carmilla e Laura stringono subito un forte legame, Laura adora la nuova compagna che le dimostra molto affetto, ma nonostante ciò non può non notare alcune strane abitudini dell’amica. Si desta molto tardi, odia i canti religiosi e assomiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla Contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la Signora di quella terra.
Nel frattempo si accatastano vari eventi strani: la morte di numerose fanciulle nel villaggio, una terribile visione onirica che provoca a Laura una strana malattia, le scomparse notturne di Carmilla e infine l’arrivo del Generale Spieldorf. Per sbrigare una questione urgente, Laura, suo padre e il Generale si recano alle rovine di Karnstein e durante il viaggio il Generale racconta gli eventi concernenti la morte della nipote: durante un ballo lui e la nipotina conobbero una bella dama e sua figlia Millarca che fu ospite a casa loro, ma dopo poco tempo la fanciulla si rivelò un vampiro mentre sua nipote cominciò ad avere strani sogni, si ammalò e morì. Nel frattempo arrivano a Karnstein, dove la bellissima residenza cade in pezzi; il Generale allora comincia a narrare la storia di quel luogo e dei suoi Signori, i Karnstein, che furono creature spietate e sanguinarie. Mentre narra questi eventi giunge la giovane Carmilla e in lei riconosce la terribile Millarca e subito cerca di colpirla, ma Carmilla lo blocca senza sforzo con la sua delicata mano e poi svanisce. Il Generale non ha più dubbi e in attesa di una certa persona va al castello con Laura e suo padre.
Arriva dunque un esperto di vampiri, il Barone Vonderbug, e insieme la combriccola - tranne Laura - torna alle rovine di Karnstein e tra i rovi viene ritrovata la tomba della Contessa Mircalla. Quando viene aperta, al suo interno non vi si trova uno scheletro, ma bensì la bellissima Carmilla integra nella sua immortale bellezza intinta nel sangue. Così la creatura viene giustiziata, le si conficca un paletto nel cuore, viene decapitata e le sue spoglie sono bruciate. Laura non assiste alla fine atroce dell’amata amica, ma conosce i raccapriccianti particolari grazie al resoconto della Commissione Imperiale. Il Barone Vonderbug infine svela gli arcani di questo caso a partire dal nome della vampira: Carmilla e Millarca sono semplicemente anagrammi del nome della Contessa Mircalla. Duecento anni prima, un suo antenato della Moravia, arrivò in quella zona della Stiria dove conobbe e s’innamorò della giovane Contessa Mircalla, purtroppo la cagionevole fanciulla morì presto. Il Barone aggiunge anche che i vampiri originali prendono vita quando giovani persone muoiono in situazioni drammatiche attaccandosi al mondo terreno e questo fu il caso di Mircalla. Il suo antenato conosceva bene come venivano uccisi i vampiri e per evitare che la sua amata subisse lo stesso trattamento ne nascose la tomba. Soltanto nella vecchiaia ripensò a ciò che aveva fatto e così scrisse un resoconto sul caso di Mircalla e su come ritrovare la sua tomba. Così dopo duecento anni in cui Mircalla, Millarca o Carmilla ha seminato morte per restare eternamente giovane, il demonio viene ucciso, ma Laura non riuscirà mai a dimenticare la cara amica.
Carmilla è di sicuro un romanzo pregno di fascino oscuro, capace di tirare con forza il lettore nei meandri della storia, di farlo perdere in chiese in rovina o tetri cimiteri. Certo, la narrazione risente di quelli che sono i canoni ottocenteschi, dunque è lenta e a volte si perde troppo nei particolari, ma questa è una condizione da accettare per leggere una grande opera del terrore, forse la più trasgressiva storia sul vampirismo mai scritta.
Lo consiglio anche a chi non è appassionato del genere!
TRAMA
Laura, una giovane e ricca fanciulla di origini inglesi vive col padre in un isolato castello della Stiria austriaca. Da molto tempo aspetta l’estate che dovrebbe trascorrere con la nipote del Generale Spieldorf, ma purtroppo la giovane ragazza sua coetanea muore.
In una notte di luna piena, mentre Laura è in giardino con le governanti e il padre, una carrozza esce di strada proprio davanti al suo castello. Le viandanti sono un’elegante signora e sua figlia che per il colpo è svenuta. Dopo i primi soccorsi la signora racconta di avere delle faccende urgenti da sbrigare, così il padre di Laura si offre di ospitare la figlia fino a quando non tornerà. La signora accetta la cortesia e confida al gentile signore che sua figlia è cagionevole di salute e soggetta a crisi di nervi. Così la misteriosa donna riparte in tutta furia, lasciando lì la figlia. La fanciulla in questione, di nome Carmilla, è molto bella, dall’incarnato splendente e con lunghissimi capelli scuri dai riflessi dorati e ha più o meno l’età di Laura, che rimane estasiata dalla visita, vista la prematura morte della cara nipote del Generale. Carmilla e Laura stringono subito un forte legame, Laura adora la nuova compagna che le dimostra molto affetto, ma nonostante ciò non può non notare alcune strane abitudini dell’amica. Si desta molto tardi, odia i canti religiosi e assomiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla Contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la Signora di quella terra.
Nel frattempo si accatastano vari eventi strani: la morte di numerose fanciulle nel villaggio, una terribile visione onirica che provoca a Laura una strana malattia, le scomparse notturne di Carmilla e infine l’arrivo del Generale Spieldorf. Per sbrigare una questione urgente, Laura, suo padre e il Generale si recano alle rovine di Karnstein e durante il viaggio il Generale racconta gli eventi concernenti la morte della nipote: durante un ballo lui e la nipotina conobbero una bella dama e sua figlia Millarca che fu ospite a casa loro, ma dopo poco tempo la fanciulla si rivelò un vampiro mentre sua nipote cominciò ad avere strani sogni, si ammalò e morì. Nel frattempo arrivano a Karnstein, dove la bellissima residenza cade in pezzi; il Generale allora comincia a narrare la storia di quel luogo e dei suoi Signori, i Karnstein, che furono creature spietate e sanguinarie. Mentre narra questi eventi giunge la giovane Carmilla e in lei riconosce la terribile Millarca e subito cerca di colpirla, ma Carmilla lo blocca senza sforzo con la sua delicata mano e poi svanisce. Il Generale non ha più dubbi e in attesa di una certa persona va al castello con Laura e suo padre.
Arriva dunque un esperto di vampiri, il Barone Vonderbug, e insieme la combriccola - tranne Laura - torna alle rovine di Karnstein e tra i rovi viene ritrovata la tomba della Contessa Mircalla. Quando viene aperta, al suo interno non vi si trova uno scheletro, ma bensì la bellissima Carmilla integra nella sua immortale bellezza intinta nel sangue. Così la creatura viene giustiziata, le si conficca un paletto nel cuore, viene decapitata e le sue spoglie sono bruciate. Laura non assiste alla fine atroce dell’amata amica, ma conosce i raccapriccianti particolari grazie al resoconto della Commissione Imperiale. Il Barone Vonderbug infine svela gli arcani di questo caso a partire dal nome della vampira: Carmilla e Millarca sono semplicemente anagrammi del nome della Contessa Mircalla. Duecento anni prima, un suo antenato della Moravia, arrivò in quella zona della Stiria dove conobbe e s’innamorò della giovane Contessa Mircalla, purtroppo la cagionevole fanciulla morì presto. Il Barone aggiunge anche che i vampiri originali prendono vita quando giovani persone muoiono in situazioni drammatiche attaccandosi al mondo terreno e questo fu il caso di Mircalla. Il suo antenato conosceva bene come venivano uccisi i vampiri e per evitare che la sua amata subisse lo stesso trattamento ne nascose la tomba. Soltanto nella vecchiaia ripensò a ciò che aveva fatto e così scrisse un resoconto sul caso di Mircalla e su come ritrovare la sua tomba. Così dopo duecento anni in cui Mircalla, Millarca o Carmilla ha seminato morte per restare eternamente giovane, il demonio viene ucciso, ma Laura non riuscirà mai a dimenticare la cara amica.
Carmilla è di sicuro un romanzo pregno di fascino oscuro, capace di tirare con forza il lettore nei meandri della storia, di farlo perdere in chiese in rovina o tetri cimiteri. Certo, la narrazione risente di quelli che sono i canoni ottocenteschi, dunque è lenta e a volte si perde troppo nei particolari, ma questa è una condizione da accettare per leggere una grande opera del terrore, forse la più trasgressiva storia sul vampirismo mai scritta.
Lo consiglio anche a chi non è appassionato del genere!